“Non so se De Gregori ha già querelato Salvini per l'utilizzo che ha fatto della canzone Generale, io lo farei”. Così Antonio Decaro, sindaco di Bari e candidato Pd alle Europee nell'incontro di Benevento, in un hotel Traiano che ha offerto un bel colpo d'occhio per numeri, tra chi non si vedeva da un po' e chi compare “ufficialmente” per la prima volta, come Francesco Farese, consigliere comunale nel capoluogo fresco di tesseramento.
Accolto dalla presidente Rosa Razzano e dal segretario Cacciano, Decaro, che ha annunciato l'ingresso di Farese e ha parlato di “Elezioni europee più importanti in assoluto, Per la prima volta è messo in crisi il patto costituente europeo che - pur con tante contraddizioni - ha garantito il migliore modello sociale e di sviluppo del mondo. Oggi quel patto è messo in crisi dall’avanzare delle destre populiste e nazionaliste che vorrebbero ricondurci all’Europa delle piccole patrie in un mondo con 8 miliardi di abitanti che non ha più - ed avrà sempre di meno - l’occidente come motore economico. Solo la dimensione europea può garantirci di essere ancora protagonisti di un mondo multipolare. Solo l’Europa può garantirci di preservare e migliorare il nostro stato sociale di stampo universalistico. Solo come Cittadini Europei possiamo immaginare ed inverare un futuro di giustizia, uguaglianza e libertà per tutti.
Se questo è vero - e lo è innegabilmente - il nostro impegno deve essere decuplicato nella settimana che ci separa dal voto. Una settimana nella quale dobbiamo far rivivere e reinterpretare il “casa per casa e strada per strada” di Berlingueriana memoria per chiamare tutti all’esercizio del diritto al voto. Al voto per il partito democratico, il più grande partito della socialdemocrazia europea.
Il partito del lavoro dignitoso, dei diritti sociali e civili, dello sviluppo sostenibile e della pace giusta! Il partito che, con rappresentanti come Antonio DECARO, porta, con l’autorevolezza della sua storia, la voce del Sud in Europa. Un sud nel quale le giovani generazioni possano realizzare i propri progetti di vita, con servizi pubblici accessibili a tutti e politiche agricole sostenibili in un rapporto diretto tra comuni e istituzioni europee. Un Sud in cui Siamo e Dobbiamo Tutti essere “primi Cittadini d’Europa”.
E Decaro ha parlato del suo ruolo di amministratore e di un sud che oggi viene messo da parte: “Di certo quello in carica non è un governo amico del Sud: taglia i fondi del Pnrr ai Comuni e vuole portare avanti l'autonomia differenziata che spacca in due l'Italia, oltre a tagliare il fondo di perequazione infrastrutturale.
E proprio sulle infrastrutture Decaro si è sofffermato maggiormente: “Bari è cresciuta quando abbiamo allargato l'aeroporto. Oggi mi confronto spesso con Nardella e Lepore per parlare di trasporto pubblico, visto che da ingegnere dei trasporti sono più bravo di loro (ride ndr), ma ho detto alla Meloni che se mi dà 40milioni come fa con loro anche io riduco i tempi di attesa dei mezzi pubblici, invece qui ci tagliano risorse”.
E sull'idea di Europa: “Noi siamo per l'Europa della solidarietà e dell'accoglienza, quella di Ventotene. Un'Europa che si tiene insieme e che magari ha una voce unica e autorevole anche nei confronti della guerra. Noi siamo quelli che vogliono dare risposte, poi ci sono i populisti che individuano il nemico, in questo caso nell'Europa. Però l'Europa è quella che ci è stata vicina col Pnrr, coi fondi strutturali: si possono realizzare tante opere pubbliche e dare tanti servizi. Semmai sentiamo meno amico il Governo del nostro paese, come detto. Io provo a portare l'esperienza degli amministratori locali, è proprio lo slogan della mia campagna elettorale. Voglio portarli in Europa".
E riagganciandosi a De Gregori, Decaro conclude con La storia siamo noi: "E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia) quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sanno benissimo cosa fare".