Pepe (Pd): "Pnrr? Questo Governo vuol dividere ulteriormente Nord e Sud"

"Un vero e proprio disastro, persino i governatori del Nord sono critici"

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Benevento.  

La gestione del Pnrr e della terza rata preoccupa non poco. Lo hanno mostrato le regioni, con una nota bipartisan in cui sottolineano le criticità della rimodulazione paventata da Fitto, lo palesa il Pd, che sul fronte aree interne interviene con la componente della direzione nazionale, Antonella Pepe.
“Stiamo assistendo ad un vero e proprio disastro, dopo oltre 10 mesi di Governo. Si dice continuamente di essere pronti e poi i ritardi mettono in difficoltà i comuni e le regioni. L'intervento di Fitto non ha chiarito un bel nulla ed è arrivata per giunta la conferma dell'assenza di coperture finanziare per 16 miliardi di opere già previste, già programmate e per i quali i Comuni hanno già bandito le gare”.
E sui ritardi Antonella Pepe ha le idee chiare: “Non sono dovuti alla burocrazia o dalla macchina amministrativa, parliamo di ritardi del Governo, dei ministeri, di una cabina di regia che è stata spostata dal Mef a Palazzo Chigi...con rate che arrivano pure decurtate oggi”.
Ed entrando ancora più nel dettaglio la dirigente nazionale dem spiega: “L'allarme non arriva solo dalle opposizioni ma dal servizio studi del Parlamento e addirittura da Governatori come Zaia e Fedriga che non sono certo di opposizione”.
Fondi che riguardano opere fondamentali: “Dissesto idrogeologico e rigenerazione urbana...da fare con i fondi di sviluppo e coesione? Si tratterebbe dell'ennesimo furto ai danni del Sud...magari togliendo risorse per la viabilità che sono cruciali per il Mezzogiorno”.

E preoccupa l'eventuale rimodulazione sul piano sanitario, con case e ospedali di comunità a rischio in un momento in cui, come mostra anche il San Pio, la rete dell'emergenza quasi interamente a carico dell'ospedale, è in affanno: “Mi auguro che anche chi da sud difende questi disegni si svegli. I rappresentanti della Meloni in Europa in effetti il Pnrr non l'hanno votato: c'erano obiettivi come il potenziamento della sanità pubblica...se ammicchiamo all'idea che quella privata sia migliore è chiaro che si cancellano opere straordinarie per il Mezzogiorno. L'obiettivo era ridurre il divario da nord e sud, quello che si sta facendo è invece dividere ulteriormente il paese”.