Dissesto e relazione Osl, Perifano: un buco nero. Amministrazione deve chiarire

Il candidato di Alternativa per Benevento attacca: addebiti gravissimi, ora verità

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Benevento.  

“La vicenda del dissesto rischia di essere il più grande buco nero della storia amministrativa recente della città”. Luigi Diego Perifano, candidato sindaco di Alternativa per Benevento, in un incontro convocato sul tema, chiede chiarezza sulla relazione che l'Organismo Straordinario di liquidazione ha presentato al Ministero dell'Interno e che contiene addebiti molto forti per l'amministrazione uscente.

Riassume la vicenda con i consiglieri uscenti, e neo candidati, Italo Di Dio e Vincenzo Sguera, per mettere a punto un'operazione verità.

“Non si tratta di puntare il dito – sgombra il campo dagli equivoci - ma di sapere cosa è accaduto in questi anni. Le accuse rivolte all'amministrazione sono gravi: dal non aver messo a disposizione dell'Osl locali idonei, al non aver assegnato una dotazione di personale necessaria a sveltire le operazione di gestione del dissesto e, caso ancor più grave, vien detto che il Comune ha riscosso degli importi per tasse relative ad anni precedenti alla dichiarazione di dissesto che dovevano confluire nella gestione straordinaria per soddisfare le pretese dei creditori del Comune. Sembra – aggiunge - si tratti di una cifra superiore ad un milione e 600 mila euro. A questo punto il Comune deve chiarire”. E rimarca: “Non è polemica politica o battaglie elettorali, occorre verità. La relazione dell'Osl è stata inviata al Ministero anche con la richiesta di ulteriori accertamenti. Stiamo discutendo di una materia che riguarda tutti i cittadini perché finchè ci sarà il dissesto continueremo a pagare le tasse con l'aliquota massima, e finché continueranno queste lentezze e questi ritardi nessun creditore del comune incasserà quanto dovuto, con gravi conseguenze anche per le attività economiche. Ora – conclude - l'amministrazione deve uscire dalla vaghezza e relazionare sul tema rispetto a gravi addebiti che possono mettere in dubbio persino i rendiconti contabili degli ultimi anni”.