Viespoli: «Piazza Duomo? Farò operazione verità»

L'ex sindaco: «Mastella mostri ai cittadini lo stato della struttura»

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Benevento.  

«Dibattito pubblico su Piazza Duomo? Assolutamente, lo rilancio, perché serve un'operazione verità». Pasquale Viespoli, ex sindaco di Benevento, torna sul progetto di riqualificazione dell'opera, a partire dalle varie pieghe che negli ultimi giorni ha preso il dibattito. Non ultima la nota di Noi Campani, che spiegava come il progetto era stato diviso in due lotti, il I appaltato a un'impresa e il secondo inserito tra i progetti ritenuti ammissibili a finanziamento dalla Regione, coi fondi però dirottati su altri progetti per l'impossibilità di osservare il cronopragramma.

«La verità deve emergere: perché emerge chiaramente dall'ultima nota di Noi Campani, ed è già un'anomalia enorme che in merito risponda un partito e non l'amministrazione comunale, che i soldi c'erano e che l'opera non si è voluta fare. Bisogna ribadire che parliamo di un'opera il cui progetto, nel 99, veniva esposto a Venezia alla Rassegna Internazionale di Urbanistica, come progetto di rilievo nazionale assieme al progetto di recupero di Rione Libertà». E in merito al contenzioso che esiste sull'opera Viespoli afferma: «Di certo non fa bene utilizzare quel contenzioso per “uccidere” il dibattito: si fa esattamente il gioco di chi vuole che di Piazza Duomo non si parli. Il punto non è tirar fuori il contenzioso, è immaginare le soluzioni!».

Nel merito del problema Viespoli spiega: «La verità è che in quell'area i privati potevano costruire perché lo diceva il piano particolareggiato. Dunque: non è vero che lì ci fosse il vuoto. All'epoca si creò il problema se a decidere nel merito dovesse essere la Giunta o il Consiglio. Il segretario comunale dell'epoca, un galantuomo che purtroppo oggi non c'è più, assumendosi una responsabilità non dovuta fornì il proprio parere, dicendo che la competenza fosse della Giunta. Da lì è partito un procedimento che non poteva partire che dal dialogo con il privato. E se potessi tornare indietro – continua l'ex Senatore – rifarei tutto esattamente come ho fatto all'epoca: perché ho scelto di decidere, inserendo una decisione pubblica in un processo che non l'avrebbe prevista, invece di lasciare maturare interessi privati. Perché poi lì si sarebbe innescata la procedura davanti al Tar e poi al Consiglio di Stato».

Ci tiene dunque Viespoli a far luce sulla vicenda: «Una vicenda che fu criminalizzata oltremodo, e che oggi impone che si faccia un'operazione di verità anche per restituire dignità a chi ha avuto responsabilità , a cui probabilmente alla luce di quel che è accaduto bisognerebbe chiedere scusa. La questione ad oggi è tutta aperta, e io rilancio non solo il confronto ma anche un approfondimento su tutta la vicenda».

E per questo l'ex sindaco rilancia: «Qual'è lo stato dell'arte in quell'immobile? Lo chiedo perché oggi Mastella lo sa! E allora si faccia una cosa molto semplice: si renda visibile a tutti lo stato dell'arte all'interno dell'immobile, si tolgano le barriere e si mostri alla città e ai cittadini, in modo da immaginare anche soluzioni per quell'opera. Di certo io, nel mio piccolo, cercherò di portare a termine quel processo di verità di cui si ha bisogno»,