Fioretti: «Comunali? Ripartire dal dialogo e dall'ascolto»

La capogruppo di Democratici per l'Alternativa: «Spaccatura? Noi coerenti con quanto deciso»

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Benevento.  

«La spaccatura è conseguenza delle dinamiche del partito, ma il gruppo costituito e di cui sono capogruppo è espressione ufficiale del Partito Democratico, visto che è riconosciuto dalle segreterie provinciale e cittadina del Pd». Così Floriana Fioretti, capogruppo del neo costituito «Democratici per l'Alternativa» a Palazzo Mosti dopo la spaccatura che ha portato alla fuoriuscita dal Pd dove sono rimasti De Pierro, Del Vecchio e Lepore.


«La verità – ha analizzato la consigliera – è che noi siamo e saremo coerenti: c'è un deliberato della segreteria che è chiaro. Ora per le comunali non è di mia competenza decidere le alleanze, ma è chiaro che la linea deve essere quella della coerenza e dell'alternativa a questa amministrazione».


Una spaccatura che ha portato anche a uno stato d'empasse di tutta l'opposizione: «E' vero – ammette Fioretti - mai dalle elezioni del 2016 che ha visto il Pd soccombere il gruppo consiliare è stato granché unito, e questo ha inficiato il lavoro di opposizione, certo si è lavorato: faccio l'esempio per quel che mi riguarda delle numerose interrogazioni e impegni portati avanti in questi anni, dagli ex interinali, all'Osl, al trasporto pubblico scolastico, ma è evidente che qualcosa non ha funzionato».


E per le prossime comunali, dove Floriana Fioretti, già in campo da due legislature, ci sarà salvo imprevisti («Credo proprio che sarò della partita»), ma le priorità più che le diatribe politiche sono le idee e i progetti per la città: «Mi piacerebbe che si ripartisse dall'ascolto dei cittadini, cosa che in questi anni non c'è stata, e che dopo il covid sia data priorità alle relazioni umane e appunto al dialogo: penso a chi è rimasto indietro, alle associazioni di categoria a commercianti e ristoratori che devono ripartire, a semplici cittadini che hanno bisogno, appunto, di essere ascoltati: il Pd deve essere il loro partito, devono sapere che hanno qualcuno a cui rivolgersi. E' tra le cose che ho chiesto anche alla segreteria cittadina di affrontare, di mettere al centro del lavoro per i prossimi mesi e non solo come programma elettorale ma anche per il gruppo consiliare in questi ultimi scorci di consiliatura. E poi credo che bisogna finalmente ragionare di una città unita e non divisa tra contrade e centro, rimettendo in collegamento le contrade con la città»