M5S: «Digitalizzazione? Finalmente Mignone parla»

«Avevamo chiesto spesso si relazionasse in Commissione consiliare»

m5s digitalizzazione finalmente mignone parla
Benevento.  

Replica il Movimento Cinque Stelle, con le consigliere Farese e Mollica, all'assessore Mignone sulla digitalizzazione: «A proposito delle repliche dell’assessore Mignone e del consigliere Parente ai nostri rilievi nei confronti dell’amministrazione Mastella per la discesa di Benevento dall’88° al 96° posto nella classifica ICity Rank 2020 di trasformazione digitale, evidenziamo innanzitutto che entrambi non hanno letto attentamente il comunicato del MoVimento 5 Stelle, in cui non è stata sottaciuta la buona posizione raggiunta dal Comune capoluogo in materia di trasparenza.

Preferiamo intanto sorvolare, per amor di patria, sul richiamo alla “grammatica politica di un tempo” da parte del borioso scudiero mastelliano, per soffermarci sulla risposta dell’Assessore comunale all’Innovazione Tecnologica.

Prendiamo atto, in primo luogo, che le abbiamo fornito l’occasione per iniziare finalmente ad informare i consiglieri comunali e la cittadinanza sulle politiche che il suo assessorato intende attivare in materia.

Le avevamo chiesto invano più volte di relazionare nella competente Commissione consiliare sulle iniziative programmatiche adottate per dotare l’intera città, dal centro alle periferie, di una valida ed efficace copertura di Rete, necessaria per colmare le disuguaglianze digitali che si sommano a quelle territoriali, sociali ed economiche della nostra comunità.

Come è ormai noto a tutti, la pandemia ha completamente rivoluzionato le modalità del lavoro e della didattica.

Praticare lo smart working o usufruire della didattica a distanza, se non si risiede nel centro urbano, si trasforma in un vero e proprio fattore discriminante.

Diventa di estrema importanza, dunque, la creazione e l’aggiornamento di una mappa digitale della città, utile a visualizzare la localizzazione delle aree coperte da una connessione Internet veloce e delle cosiddette zone bianche, ancora prive di infrastrutture di rete, sulle quali bisogna intervenire al più presto per realizzare pari condizioni di accesso alla nuova democrazia digitale».