Febbraro: «Autocandidatura di Paolucci ha devastato Fdi»

Il coordinatore cittadino dimissionario: «Resto come iscritto. Viespoli? Risorsa importantissima»

febbraro autocandidatura di paolucci ha devastato fdi
Benevento.  

Dovrebbe essere la fase dell'inclusione, delle alleanze e degli accordi nella politica beneventana alla vigilia del 2021 che a maggio vedrà gli elettori del capoluogo chiamati al rinnovo del consiglio comunale. E invece è un continuo di scissioni, sfilamenti, dimissioni, divorzi. Se nel centrosinistra è travagliato il percorso delle alleanze, nel centrodestra quell'unione “classica” sul modello nazionale con il tridente Forza Italia – Fratelli d'Italia – Lega, sembrava molto meno difficile da realizzare, oggi anche qui vengono fuori i problemi. E il problema principale ce l'ha quello che, almeno stando ai risultati raggiunti alle scorse regionali, dovrebbe essere l'azionista di maggioranza della coalizione: Fratelli d'Italia. Dopo la candidatura calata in campo e poi ritirata di Federico Paolucci, ex portavoce provinciale, sono arrivate anche le dimissioni da coordinatore cittadino di uno dei più entusiasti attivisti del partito: Alberto Febbraro. E ad oggi Fdi si ritrova praticamente senza vertici. 


«Non ci sono più le condizioni» ha dichiarato nella lettera inviata a motivare le dimissioni. E su quali siano queste condizioni Febbraro a Ottopagine ha raccontato: «La situazione in Fratelli d'Italia è diventata insostenibile. Paolucci ha detto che Fratelli d'Italia andrebbe difesa: ma lui ha fatto tutt'altro quando, dopo un voto alle Regionali che andava analizzato quantomeno, ha calato in campo la sua autocandidatura a sindaco di Benevento senza discuterne prima con nessuno, senza riunioni, senza nulla di nulla. Quello ci ha esposto ad attacchi di chiunque e in quel momento io colloco lo sfascio del partito, perché è evidentemente venuto meno il dialogo». 


Ne ha per tutti Febbraro, anche per Matera che ha ottenuto un ottimo risultato alle regionali: «E proprio in virtù di quel risultato si è lanciata una sorta di opa sul partito: in un partito serio non succede così, in un partito serio i risultati vanno consegnati nelle mani del partito, con un po' di sacrificio certo ma uscendo fuori dai personalismi. Difendere il partito significa non mettere se stessi prima del partito, mi pare evidente. Doveva essere una fase di arricchimento, di apertura, di coinvolgimento di altri amministratori, ma così non è stato». 


Quanto al suo ruolo: «Resto in Fratelli d'Italia, parteciperò da semplice iscritto e darò il mio contributo, certo». E sulle prospettive del partito e sul fermento che c'è nel centrodestra: «Vedremo cosa accadrà. Viespoli? E' una risorsa importantissima per tutto il centrodestra, ha un ruolo importante oggi e certamente potrà dare contributi validissimi al di là della diatriba anti Mastella. Al di là dei nomi però io credo fermamente nel dialogo, tuttavia con delle condizioni che tengono dentro e rispettano tutti. Io ad esempio porrei dei paletti come un patto anti inciucio: di certo non si può fare una scelta trasversale andando ad esempio con Civico 22 o con l'ex sindaco Fausto Pepe che hanno valori assolutamente distanti e rappresentano esperienze totalmente in antitesi con l'idea di città che dovrebbe esserci. Vedremo».