Sguera: lontano da caos e inciuci. Mastella non generalizzi

Il consigliere comunale di Patto civico commenta le dichiarazioni del sindaco e la crisi al Comune

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Benevento.  

"Prima di concepire la presente nota, ho ritenuto di attendere un tempo per scongiurare reazioni istintive. Oggi, con piena consapevolezza, rappresento ai cittadini ed in particolare a chi ha riposto in me la sua fiducia, quanto segue".
Così Vincenzo Sguera, il consigliere comunale del gruppo Patto Civico commenta la crisi politica in atto a Palazzo Mosti.

"Le dichiarazioni del Sindaco, così come rilasciate nell’intervista del 25 u.s. al giornalista de “il Fatto Quotidiano”, mi hanno lasciato ancora una volta basito, sbigottito, indignato. A prescindere delle smentite e/o rettifiche postume, trovo assurdo che un primo cittadino si esprima nei modi e nei termini che di fatto sono stati utilizzati nei confronti dei componenti la sua amministrazione. Dall’Intervista - ma anche da altre dichiarazioni - viene fuori un quadro desolante della nostra Città che, a dire del Sindaco, sarebbe rappresentata da amministratori “arraffa arraffa” e questuanti per interessi personali. Bene. Io sono un consigliere comunale e a questo gioco non intendo giocare. Non ho idea a chi pensasse il Sindaco quando ha ritenuto di muovere le dette accuse, ma, stante la generalizzazione, sento forte la necessità di prendere posizioni chiare e di contestare quanto da lui affermato.

Ritengo di essere una persona retta ed onesta che ha messo a disposizione della Città se stesso, le sue competenze e la sua professionalità. Le generalizzazioni sono pericolose e vanno articolate con cautela, perché altrimenti possono tramutarsi in illazioni che, ove non chiarite, ben possono creare confusione e gettare discredito su chi invece non rientra nelle liste dei “cattivi”. Personalmente sono stanco. Stanco di un’amministrazione dove regna il caos, dove dove non c’è coesione ed un minimo di progettualità concreta, dove molti ritengono che essere amministratori sia uno “status” anziché un impegno per la collettività, dove chi può fare perché ha competenze viene messo in condizioni di non fare. Quando sono stato eletto avevo un grande entusiasmo ed una speranza: quella di riuscire a fare concretamente del bene per la nostra Città. Ma mi sono dovuto ricredere. Invidie, gelosie, incompetenze, cattiverie ed ostruzionismi inutili hanno reso impossibile una costruttiva attività di governo. Sono riuscito con grandissime difficoltà a risolvere solo alcune delle molte problematiche cittadine. Ecco. Non mi ritrovo più in quella che ritenevo essere una stimolante esperienza seppure impegnativa. E sento che la mia dignità di uomo e professionista reclama una decisione seria e, quindi, una presa di distanza dall’”inciucio” e dal chiacchiericcio, stante l’impossibilità di restare sui temi. Chiedo scusa ai cittadini ed in particolare ai miei elettori per tutto ciò che non mi è stato possibile realizzare. Resto speranzoso".