Impianto di compostaggio a Sassinoro, insorge il M5S

L'eurodeputata Adinolfi: "L'impianto si trova a pochi metri da sito di interesse comunitario"

Benevento.  

“Un’operazione gravemente lesiva dell’ambiente e della salute dei cittadini”. Non utilizza alcuna formalità l’Europarlamentare del M5S, Isabella Adinolfi, per descrivere quanto è stato autorizzato dalla Regione Campania a Sassinoro con la costruzione di un impianto di compostaggio. Opera contestata dai residenti ed associazioni.

“Il problema serio - sottolinea Adinolfi - è che l’impianto si troverebbe ad essere localizzato a soli 255 metri di distanza dal sito di interesse comunitario "Alta Valle de Fiume Tammaro", che è parte della rete Natura 2000, rischiando pertanto di determinare delle serie e significative incidenze negative sull'area protetta”.

Sulla questione sono intervenuti anche i livelli nazionali e regionali del Movimento. Il parlamentare Pasquale Maglione ha affermato infatti che: “se la Regione non interviene per evitare che - a distanza di pochi chilometri - sorgano due impianti simili (di cui quello di Sassinoro, sul quale la magistratura sta facendo i suoi approfondimenti), sarà una vera e propria ferita a ridosso del nascente Parco Nazionale del Matese. Una ferita che potrebbe determinare risvolti ambientali davvero molto negativi. Basti considerare che il sito sorgerebbe a monte della diga di Campolattaro, su cui la Regione stessa ha investito per la renderne l’acqua potabile”.

Alle sue parole fanno eco quelle del consigliere regionale Vincenzo Viglione: "Abbiamo il dovere di tenere alta l'attenzione su cosa non è stato attuato in termini di direttive volte alla tutela del paesaggio, e che negli anni ha prodotto interventi del tutto incompatibili con le caratteristiche naturali di un territorio, come stiamo rilevando anche nel caso di Sassinoro. Questa è la strada che continueremo a percorrere per proteggere la nostra terra e le nostre comunità da ulteriori scempi".