Sanità. La politica si spacca e rimpalla le responsabilità

Lite Mastella - Cinque Stelle. E il Pd: i tagli arrivano dal ministero. Le foto dell'incontro

Benevento.  

Lo scorso 6 novembre, nell'ultima assemblea dei sindaci dell'Ambito territoriale dell’Asl Benevento, al centro dell'incontro c'era un ospedale senza pronto soccorso.
Tre mesi dopo, stesso luogo stessa assemblea, si discute di un pronto soccorso senza ospedale. O meglio, di un ospedale tagliato di reparti fondamentali e con un pronto soccorso che sembra poter fronteggiare solo 'codici verdi'. Come dire: dalla padella alla brace.

E' la situazione del Sant'Alfonso Maria de' Liguori di Sant'Agata dei Goti.
È il paradosso della sanità sannita per la quale la politica si è mobilitata compatta. Senza riuscire, però, a trovare la quadra. Un altro paradosso. Quello per il quale in tre mesi si è passati dall'approvazione di un piano per potenziare tutti i servizi sanitari all'unanimità al “... questo non è di nostra competenza”.

Per andare con ordine la riunione è stata convocata nuovamente dal sindaco di Benevento Clemente Mastella che ha chiamato a raccolta i sindaci e la deputazione nazionale e regionale per ascoltare le richieste del comitato civico spontaneo “Curiamo la vita” di Sant'Agata dei Goti che continua a lottare per il sacrosanto diritto alla salute.

A rispondere all'appello numerosi sindaci del Sannio, la senatrice di Forza Italia Sandra Lonardo; per il Movimento cinque Stelle la senatrice Danila De Lucia e i deputati Pasquale Maglione e Angela Ianaro e il consigliere regionale Mino Mortaruolo.

In apertura dell'incontro, nella sala consiliare di Palazzo Mosti, la testimonianza toccante di Mena Di Stasi, portavoce del comitato e mamma straziata dall'impossibilità di garantire le cure necessarie ad un bambino malato.
“Siamo preoccupati – spiega Di Stasi – fino al primo febbraio non avevamo più il 118 ma avevamo i reparti di Ortopedia, Chirurgia e Cardiologia. Adesso, invece, la situazione si è ribaltata: i tagli hanno ridotto i reparti. Che senso ha far rientrare il Sant'Alfonso nella rete delle emergenze e fare questi i tagli? E' una presa in giro. Chiediamo la tutela di un presidio ospedaliero di base con i vari reparti e il 118 nelle rete delle emergenze. E il rischio, fra qualche mese, della chiusura. Speriamo che la politica possa superare le distanze per tutelare il nostro diritto alla salute”.

A fare il quadro della situazione, dopo l'approvazione dell'ultimo piano ospedaliero, il consigliere regionale Mino Mortaruolo: “Guardiamo a quanto si temeva e a quello che invece oggi c'è – spiega -. Benevento mantiene il Dea di secondo livello, Sant'Agata mantiene il pronto soccorso, sono stati messi in campo investimenti importanti. Si aspetta il via libera del Ministero. Da parte della Regione e del Governatore – Commissario De Luca c'è tutta la disponibilità ad un percorso a tutela della sanità, soprattutto delle aree interne. L'ospedale di Sant'Agata rischiava la chiusura perchè perdeva quattro milioni e mezzo di euro all'anno. A nessuno piace applicare il principio della produttività ma tuttavia bisogna farci i conti. Evitiamo la demagogia – conclude – il commisario ha potere di proposta però ogni tre mesi c'è l'approvazione del Ministero che ha deciso tagli che non si può far altro che applicare”.

L'intervento del sindaco di Sant'Agata de' Goti Carmine Valentino, ha posto invece l'accento sulla situazione del Sant'Alfonso chiarendo che al di là delle battaglie l'ospedale è a rischio per la scarsa affluenza di utenza.
“Nonostante la situazione chiaramente strumentale siamo qui – ha esordito invece il deputato del Movimento 5 Stelle, Pasquale Maglione – al di là delle appartenenze. Come la volta scorsa abbiamo ottemperato alla richiesta e ottenuto la deroga per il pronto soccorso, noi ci siamo”.

Quindi attacca la gestione commissariale di De Luca: “Spetta però al commissario De Luca spendere la deroga ottenuta nel modo migliore. Invece ha creato un pronto soccorso per soli codici verdi. E' come – continua Maglione – se avesse messo dieci euro di benzina garantendo di rimanere a piedi solo un po' più avanti. I sindaci, soprattutto quelli del Pd, dovevano seguire la situazione da vicino. Continueremo ad esserci ma non possiamo permettere di utilizzare questa situazione in modo strumentale per ottenere solo attenzione mediatica”.

Un'accusa che il sindaco Clemente Mastella rimanda immediatamente al mittente: “Abbiamo invitato tutti ma da una parte della deputazione sannita ci saremo aspettati una sensibilità, un'attenzione diversa per i cittadini. Credo che per queste cose occorra il contributo di tutti, invece si sillaba ancora rispetto ai propri spazi. Ne prendo atto. La prossima volta eviterò di invitare i Cinque Stelle considerando che si sono chiesti perchè erano stati invitati”.

“De Luca ha fatto la sua parte con ritardo – dice ancora Mastella – continueremo a parlare con chi vorrà essere nostro interlocutore. Andremo avanti per i cittadini, anche per le strutture ospedaliere di Benevento che vivono un momento di crisi anche per gli operatori sanitari”.