Mastella come Michelangelo. Libererò l'opera d'arte Benevento

Bilancio di fine anno per il sindaco. "Era una mezza città ora è sotto i riflettori"

Benevento.  

“Due anni e mezzo fa questa era una 'mezza città' oggi è una città al centro dell'interesse mediatico”. La campagna di luce sui monumenti cittadini rispecchia l'indirizzo politico che il sindaco Clemente Mastella vuole imprimere a Benevento. Rendere visibile la bellezza, puntare i riflettori sulle meraviglie che la storia ci ha lasciato.
“Come Michelangelo con il marmo – dice Mastella – voglio liberare l'opera d'arte”.
Un'idea suggestiva, non c'è dubbio. Ma c'è tanto altro. Tanto da fare.
Quelle idee a cui devono necessariamente seguire le azioni. I progetti che devono diventare fatti.
Certo è un percorso lungo e il sindaco di Benevento si concentra su quello ancora da compiere.
Il primo cittadino ha tenuto a Palazzo Paolo V la sua conferenza di bilancio per il 2018.

 

Un'analisi partita dalle politiche per l'ambiente a cominciare dall'argomento scottante della depurazione. Benevento è l'unica città capoluogo in Italia a non avere un depuratore.
"Ho da poco concluso un colloquio con il commissario per la depurazione Enrico Rolle - ha detto Mastella- che a breve darà il parere finale sul depuratore".
Un argomento sul quale Mastella non manca di bacchettare il Governo sulla legge di bilancio: “Al mio tempo si chiamava legge mancia. I Cinque stelle ne hanno concesse tante e hanno negato, invece, i 20 milioni di euro che avrebbero permesso la costruzione del depuratore a Benevento, non votando il sub emendamento della senatrice Mastella, spero che i cittadini se ne ricordino quando sarà il momento”.

Il sindaco poi incalza: “Per la città dobbiamo impegnarci in un piano che possa bilanciare l'inquinamento da polveri sottili. Ci muoveremo sul modello di Milano dove pianteranno 30mila alberi all'anno. La nostra scommessa sarà piantare 300mila alberi in dieci anni”.
Ancora una volta Mastella fa appello ai cittadini perché possano contenere le temperature dei riscaldamenti: “Insieme alla Provincia di Benevento partiranno presto controlli sulle caldaie”.

Stretta anche sull'abbandono dei rifiuti: “La città è sporca, è vero. Ma siamo l'unica provincia senza Stir dopo l'incendio di Casalduni. E' per questo che abbiamo progettato un piano con l'Asia per rendere più efficiente i servizi. Ma tutti devono fare la loro parte. Dopo le feste – conclude – i controlli, soprattutto nel centro storico – saranno serrati”.

 

Quindi il sindaco annuncia le prossime mosse: “Il piano periferie riparte, i fondi arriveranno. Poi ci concentreremo su un'azione di restyling sulla stazione ferroviaria di Benevento per realizzare anche un collegamento e uno scalo per il trasporto merci verso l'area industriale. L'idea, condivisa con la direzione delle Ferrovie, è quella di sistemare il parcheggio, ma le condizioni sono da analizzare”.
Lo sguardo, poi, è ad un'altra realtà abbandonata nel centro della città: la galleria Malies a via Rummo. “La chiameremo Benies – scherza Mastella – anche il tribunale ci ha dato ragione e destineremo all'area un milione di euro per realizzare un mercato di prodotti tipici valorizzando anche le eccellenze enologiche”.

E ancora: le contrade. “Interverremo a Pantano – annuncia – con dei lavori per eliminare quella pendenza che causa allagamenti al sottopasso”.
Infine la cultura. “Presto – annuncia – in consiglio concluderemo la donazione dell'Hortus Conclusus di Palladino che da tesoro nascosto diverrà un tesoro noto a tutti. Progetti a breve scadenza anche per il complesso di Sant'Ilario a Port'Aurea e il Bue Apis. Metteremo a punto tra qualche giorno l'illuminazione dei due monumenti affidata alla Gesesa”.
Non manca, infine, lo sguardo alle prossime mosse politiche: “Dopo le elezioni europee inizierò la mia campagna per le aree interne della Campania. Per questo mi candiderò a guidare la Regione contro la deriva intrapresa. L'autonomia delle Regioni del Nord – conclude – potrebbe darci un calcio nel sedere. Non mi piacciono liberatori né l'idea di essere liberati. Non ci serve”.