Quanto è cambiata la geografia del voto alle politiche in cinque anni a Benevento? Tanto nel comune capoluogo, più complessa l'analisi sui collegi visto che nel 2013 la provincia era unita mentre con il Rosatellum bis è stata divisa.
Prendendo in esame il Comune di Benevento, le percentuali di affluenza restano pressoché invariate, dunque, non c'è alcuna sostanziale considerazione da fare sull'astensionismo: nel 2013 votò il 73,75 per cento degli aventi diritto, nel 2018 ha votato il 73,63. Un calo dei votanti dello 0,1 che è ovviamente insignificante.
Per contro tuttavia la geografia del voto appare stravolta. A partire naturalmente da centrodestra e centrosinistra che perdono una marea di voti. Voti che evidentemente hanno seguito un percorso ben preciso, finendo al Movimento Cinque Stelle.
Nel dettaglio: il Pd prese nel 2013 8240 voti in città alla Camera, giungendo al 23,4 per cento. Il 4 marzo 2018 invece i dem hanno messo insieme 4260 voti raggiungendo il 12,9 per cento. In pratica il Pd in cinque anni in città ha perso 4000 voti e 11 punti percentuali.
Nell'ambito del centrosinistra si assiste a una perdita di voti anche a chi è alla sinistra dei Dem: nel 2013 Sel arrivò a prendere 1400 voti, oggi Leu ne prende poco più di 900.
Emorragia anche nel Centrodestra: nel 2013 la situazione era completamente diversa e c'era il Pdl, che prese 8109 voti arrivando al 23 per cento. Oggi Forza Italia mette insieme 5700 voti arrivando al 17. E dunque, in cinque anni il partito azzurro ha perso 2500 voti e 6 punti percentuali.
Nell'arco del centrodestra fa boom la Lega, che nel 2013 prese 40 voti in città e oggi ne prende quasi 1900. Bene anche Fratelli d'Italia che guadagna 250 voti rispetto alle ultime politiche.
Pazzesco il dato del Movimento Cinque Stelle: nel 2013, quando pure fu primo partito in città, i grillini presero 9500 voti arrivando al 26,9 per cento. Lo scorso 4 marzo i grillini hanno totalizzato 16799 voti arrivando al 48,49 per cento guadagnando quasi 7500 voti e oltre 20 punti percentuali.
Evidente un travaso di voti bipartisan a favore del Movimento Cinque Stelle che per una manciata di voti non diventa maggioranza assoluta in città.
Cristiano Vella