L'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato è un pasticcio, che rischia di far fare brutta figura al ministero dell'Interno e che rivela l'assenza di un'idea di città. E' questo il pensiero del coordinamento cittadino di Fratelli d'Italia: "Il balletto delle date di convocazione del Consiglio Comunale per l’approvazione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, con tutti gli annessi e connessi, ancora una volta ha dimostrato l’approssimazione, la sciatteria, la irresponsabilità dell’Amministrazione Mastella.
Un confusione totale che ha certificato, se ce ne fosse ancora bisogno, l’assoluta inadeguatezza di chi oggi amministra Palazzo Mosti.
Alla fine ne esce fuori un’ipotesi di bilancio con tante pagine bianche o con riferimenti a partecipate che non esistono più.
Per non parlare degli atti collegati che incidono notevolmente sul costo della vita dei cittadini, a fronte della continua riduzione dei servizi erogati".
Condanna senza appello anche per il programma triennale delle opere pubbliche, che tiene poco conto delle peculiarità di Benevento e prospetta un eccessivo consumo del suolo: "Un piano triennale delle opere pubbliche che punta sempre più sul consumo di suolo, invece di programmare interventi di recupero e che non dà spazio ad investimenti per erogare servizi ai cittadini (la incerta e non prioritaria provvista finanziaria per la ristrutturazione del centro di cottura di Capodimonte, già dimenticata nel piano periferie, significa abbandonare completamente l'ipotesi di recuperare il servizio mensa scolastica).
E ci sono forti dubbi sulla ammissibilità da parte del ministero dell’Interno dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato così licenziato. E’ la conferma che Mastella non ha un’idea di città, né è in grado di mantenere le promesse elettorali. E' la conferma, al di là di dichiarazioni di comodo, che il dissesto non è indolore".
Critiche, da parte di Fratelli d'Italia anche per l'opposizione, in particolare per i Cinque Stelle: "In tutto questo i consiglieri dell'opposizione "gentile", dopo essersi "gentilmente" astenuti in sede di deliberazione del dissesto, oggi, a danno fatto, evidenziano la "improvvisazione" con la quale il dissesto fu dichiarato".