Greenpeace tuona: "Folle rallentare repowering eolico e rinnovabili"

Simona Abbate, responsabile campagne Clima Greenpeace Italia parla anche del caso Sardegna

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Benevento.  

“E' totalmente folle allungare i tempi per il repowering degli impianti eolici per la produzione di energia dalle rinnovabili. Siamo in presenza di decreti che stanno rallentando l'iter per la sostituzione di vecchie pale eoliche in minor numero con una maggiore produzione. Stiamo dinanzi a dei decreti legge che invece di velocizzare stanno rallentando le procedure”.

Questo il grido di allarme lanciato da Simona Abbate, responsabile campagne Clima Greenpeace Italia intervistata oggi per la trasmissione Punto di Vista dal direttore Pierluigi Melillo. Puntata (CLICCA QUI E GUARDA) dedicata ai cambiamenti climatici e all'analisi dei ritardi sulla transizione ecologica andata in onda su Ottochannel Tv canale 16.

Simona Abbate ha parlato anche di revamping degli impianti eolici, come quello autorizzato qualche settimana fa dalla Regione Campania, con gli Uffici per le autorizzazioni che da sempre si contraddistinguono per l'impegno al dialogo con territori e imprese per raggiungere una riduzione dei tempi, nel Fortore Sannita (Leggi altro articolo).

“Servono decreti che siano incentivanti per l'installazione di fonti per la produzione da energia pulita. Quelli attuali allungano la burocrazia addirittura per sostituire gli impianti esistenti è folle” ha rimarcato Abbate che ha analizzato il 'caso Sardegna': “Un esempio eclatante. Una regione che sta subendo alluvioni, siccità e contemporaneamente c'è una narrativa all'assalto delle rinnovabili quando in realtà si continuano a 'produrre' una serie di leggi sul territorio sardo.

C'è un apparato burocratico che impediranno di installare qualsiasi fonte di energia rinnovabile. Intanto la Sardegna continua 'ad andare a carbone' e si ragiona di metanizzare l'isola. C'è un apparato burocratico che si sta incentivando a discapito delle installazioni sia dei singoli cittadini, che delle comunità energetiche e dell'industria delle rinnovabili”.

Insomma la transizione energetica rischia di restare un'occasione mancata: “Speriamo di no – ha concluso Abbate – perchè aumenta posti di lavoro, rende la vita più sostenibile per le persone e allontana le tensioni geopolitiche internazionali. La transizione energetica va fatta subito”.