Un documento firmato da ben 13 segretari sezionali. I circoli del Partito democratico del Titerno e della Valle Telesina fanno fronte comune e sono pronti a lanciare la sfida del cambiamento per il partito. A livello comprensoriale, provinciale e anche regionale. Giovanni Palmieri (Faicchio), Giovanni Sarracco (San Salvatore Telesino), Antonio Ruggieri (S.Lorenzello), Raffaele Simone (Castelvenere), Luigi Volpe (Solopaca), Paola Pezzillo (San Lorenzo Maggiore), Gianni Moriello (Telese Terme), Emanuele Zuzolo (Dugenta), Giovanni Ricciuti (Frasso Telesino), Pina D’Angelo (Limatola), Luigi Fusco (Paupisi), Lupo Di Palma (San Lupo) sono i firmatari di un lungo ed articolato documento nel quale si sostiene la candidatura alle regionali di Mino Mortaruolo e, allo stesso tempo, si stigmatizza «il tentativo di marginalizzazione tentato da alcuni rappresentanti del capoluogo nei confronti della provincia».
Di seguito il testo completo della missiva:
"Il cambiamento invocato e le attese riposte, all’esito delle primarie, dal popolo del centrosinistra nel candidato governatore De Luca rappresentano la manifestazione di un fermento popolare che invoca la partecipazione ai processi decisionali e che chiede alla politica di ripartire dal basso, dalla gente, dalle fasce popolari.
Oggi anche in Regione Campania può iniziare a realizzarsi davvero quel profondo mutamento che, con l’ascesa di Matteo Renzi, ha già caratterizzato larga parte del Paese.
Tuttavia occorre coerenza e occorre dare spazio alla base e ai militanti, ai circoli e agli iscritti, che sono la vera anima del Pd. La politica deve ripartire dalla ricostruzione del rapporto di fiducia tra il popolo e coloro che debbono rappresentarlo. I rappresentanti del popolo o coloro che a tale funzione aspirano non possono essere scelti in virtù degli illustri natali, dell’ascendenza politica o delle funzioni e dei ruoli ricoperti: il nepotismo appartiene a un vecchio modo di fare politica che non ci appartiene e riteniamo terminato.
L’unico vero rinnovamento possibile è favorire il ricambio generazionale e noi vogliamo esserne i fautori. Coloro che hanno rivestito o rivestono già ruoli pubblici contribuiscano degnamente a questa missione, cedano il passo, si facciano da parte, siano guida e sostegno per una nuova classe dirigente che possa mettere al servizio della provincia quell’insieme di idee, di competenze e di spirito di profondo rinnovamento che solo i giovani, gli audaci, i coraggiosi possono incarnare.
Il rinnovamento non è, non deve e non può essere solo una questione anagrafica ma esso dipende dagli intenti e dalle ragioni che muovono l’azione politica di ognuno: riteniamo che sia finito il tempo dei personalismi e delle aspirazioni finalizzate all’arrivismo personale. La difficile fase di transizione che attraversa il nostro Paese e, in particolare, i nostri territori del Sud e delle zone interne richiedono una presa di coscienza e quella serietà a cui un partito come il PD a vocazione maggioritaria, di governo e di popolo deve aspirare per poter cambiare in meglio le sorti di terre e generazioni che rischiano di non avere un futuro.
E’ il tempo di dire basta al mercato della politica, come dice De Luca, basta ai posizionamenti e alle corse alle poltrone. E’ il tempo di ripartire dai territori e dalla gente che sui territori vive tra ansie, paure e difficoltà. E’ il tempo di dare speranza alla nostra provincia. La nostra provincia è stata per troppi anni rappresentata dalle stesse persone, spesso politici di professione, che dopo diversi decenni sulla cresta dell’onda, riteniamo abbiano già dato e ora potrebbero contribuire al bene comune senza pretendere di essere sempre in prima fila: non dobbiamo permettere che all’interno del Pd si diffondano dinamiche di questo tipo, che lasciamo con piacere ai nostri avversari. E’ questo il tempo, dunque, del rinnovamento, della proposta di un’offerta politica credibile per iniziare a cambiare.
Crediamo che si può essere giovani, audaci e coraggiosi anche a 80 anni così come si può essere anziani, passati e da rottamare anche a 30. Per cogliere la differenza tra queste due categorie invitiamo coloro che fanno politica a chiedersi perché fanno politica. Dalla loro risposta sapranno collocarsi da sé in una delle due categorie. E qualcuno che la politica non la fa certo per passione e spirito di servizio civile, semmai, saprà anche auto rottamarsi o quantomeno ridimensionarsi. Si può fare politica anche al di fuori delle assemblee elettive, senza pretendere niente, apportando il proprio contributo, non considerando ogni stagione buona per se stessi.
Noi ci riteniamo giovani, audaci e coraggiosi perché crediamo ancora in questa idea della politica in cui si ambisce ad essere rappresentanti degli interessi collettivi e non di quelli personali e privati. Noi crediamo nella bellezza della politica, nella forza delle idee, nello spirito del popolo, nel fine ultimo della politica: il bene comune. Il PD è e deve essere il contenitore di questi intenti e deve dare l’esempio, altrimenti si incorre nel forte rischio di essere percepiti come gli altri e di cadere nella morsa del qualunquismo e dell’inutile grillismo.
Ma noi non siamo e non dobbiamo essere gli altri, noi riteniamo che una differenza tra noi e gli altri c’è e noi abbiamo il compito, il dovere di manifestarla e di concretizzarla in azioni dalle quali i nostri territori possano trarre giovamento in termini di occupazione, di sviluppo economico, di futuro.
Non interessano a nessuno i giochi di potere e i posizionamenti ne’ le lotte intestine inutili e dannose oppure che mirano a marginalizzare zone e aree della nostra provincia che hanno lo stesso diritto alla rappresentanza di altre e, in particolare, hanno lo stesso diritto della città capoluogo ad essere rappresentate.
In conclusione, tale manifesto rappresenta l’atto fondativo di un processo di profondo mutamento nei modi e nello spirito di fare politica che i circoli della Valle Telesina e del Titerno intendono promuovere affinchè non si commettano errori che possano minare l’unità di un Partito che ha e deve avere l’onore e l’onere di cambiare in positivo le sorti della nostra provincia.
La scelta del candidato che dovrà rappresentare il Sannio all’interno della lista del PD alle prossime elezioni regionali rappresenta, pertanto, solo il passo iniziale di questo processo che, dopo la tornata elettorale, porteremo avanti e continuerà, semmai estendendosi al resto della provincia alla quale ci rivolgiamo e chiediamo di condividere e sottoscrivere il nostro documento, per dare risposte alla nostra base, agli iscritti, ai circoli, all’elettorato, che sono stanchi della vecchia politica, di cui non vogliamo che il Pd sia espressione. In relazione al profilo del candidato di genere maschile da designare insieme alla candidatura del consigliere uscente Abbate e che, in questa fase e successivamente, meglio potrà sostenere le nostre istanze nonché rappresentarle quale esponente del Sannio in consiglio regionale, riteniamo di poterlo individuare nella figura del segretario provinciale Erasmo Mortaruolo. Il suo ruolo e la sua disponibilità sempre dimostrata nei confronti del nostro comprensorio della Valle Telesina e del Titerno, area vicina e confinante con la Valle Vitulanese, suo territorio d’origine, ci inducono ad avanzare e ad appoggiare all’unanimità la sua candidatura.
Con l’auspicio che anche altre aree della Provincia e la Città capoluogo decidano, saggiamente, condividendo lo spirito del nostro manifesto di propendere per tale soluzione, a nostro avviso, l’unica possibile oggi per rendere presenti a tutti i livelli gran parte delle zone della nostra provincia.
Ci è difficile comprendere la posizione di alcuni Sindaci, che, nonostante il prestigioso ruolo già ricoperto si autocandidano e/o minacciano dimissioni e/o rivendicano ruoli e incarichi: speriamo di vedere la fine di questo teatrino che solo danno può portare al PD, apparendo all’esterno come una “corsa alla poltrona”. Crediamo che i Sindaci rappresentano un patrimonio e una risorsa importante del PD, per cui costoro mettano al servizio del PD tutte le loro competenze e le loro capacità e aiutino a preservare e a rafforzare l’integrità dell’unica forza politica alla quale tutti i cittadini del Sannio e non solo, possono affidare le sorti di un futuro diverso e migliore, per le loro famiglie e per i loro figli.
Contestiamo fortemente, infine, il tentativo di marginalizzazione messo in campo da alcuni esponenti politici del capoluogo verso le aree limitrofe della provincia. Rappresentiamo che, in termini di popolazione, Benevento città rappresenta 1/4 dell’intera provincia, quindi una parte della Provincia, seppure centrale, seppure capoluogo. Ricordiamo loro che Benevento riveste già un ruolo di primo piano attraverso un’autorevolissima e prestigiosa figura presente nel Governo nazionale – il Sottosegretario Umberto Del Basso De Caro - con un ruolo importantissimo, che tanto sta facendo per l’intera provincia e il cui lavoro va coadiuvato a tutti i livelli.
Pertanto è il caso di spegnere le polemiche e di darci da fare in questa campagna elettorale per vincere e strappare la Campania al centrodestra".