"Cambiare repentinamente le regole in corso senza regime transitorio e sblocco della cessione dei crediti significa mettere a repentaglio migliaia di imprese e decine di migliaia di posti di lavoro". E' forte il grido di allarme da parte del Consiglio generale dell’Ance emerso a seguito delle annunciate nuove modifiche alla disciplina dei bonus edilizi che secondo indiscrezioni sembrerebbero entrare in vigore in tempi strettissimi mettendo in grande difficoltà famiglie e imprese.
“Le imprese hanno bisogno di poter contare su regole certe e chiare e non su continue modifiche che minano la stabilità delle stesse. Questo l’appello di Mario Ferraro Presidente di Ance Benevento alla luce delle novità anticipate dal governo in merito al Superbonus. Lo strumento ha già avuto un avvio molto complesso che ha generato tantissime difficoltà senza dimenticare le questioni legate alle cessioni del credito. Oggi non possiamo subire un ulteriore cambiamento in corso d’opera. Rischiamo davvero di bloccare lavori e commesse. Ricordiamo inoltre che la misura del Superbonus è nata proprio con l’obiettivo di garantire efficienza energetica e adeguamento sismico degli edifici. Un depotenziamento dello strumento comprometterebbe il raggiungimento
degli obiettivi che l’Europa ci impone. Siamo convinti che il buon senso e la necessità di garantire la continuità dei lavori, la sopravvivenza del settore ed il raggiungimento degli obiettivi prevarrà su tutto il resto”.
“Impensabile cambiare le regole in corso ancora una volta e con effetto immediato, senza per giunta aver individuato una soluzione per sbloccare i crediti incagliati” ha dichiarato la Presidente Brancaccio interpretando la forte preoccupazione delle imprese intervenute numerose a Roma. Secondo l’Ance senza un regime transitorio adeguato e una soluzione concreta per sbloccare i crediti incagliati, come quella individuata insieme all’Abi che prevede l’utilizzo degli F24, il superbonus si bloccherà per sempre.
Con gravi ripercussioni sia economiche che in termini di transizione ecologica, dato che senza un piano di riqualificazione energetica degli edifici appare impensabile centrare gli obiettivi di risparmio energetico e di lotta ai cambiamenti climatici ribaditi anche recentemente dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, riunita a Sharm El Sheikh. “Insieme a tutta la filiera, ai sindacati e ai professionisti del settore chiediamo quindi subito un tavolo di confronto per definire un quadro di regole chiaro e stabile che consenta all’Italia di non arretrare nel
percorso di crescita e di raggiungimento degli obiettivi di risparmio e di autonomia energetica che la maggioranza di Governo ha sempre dichiarato di voler perseguire”.