Il maggiore rincaro dei prezzi di cibo e bevande si registra a Cosenza (+13,1%), subito dopo Viterbo (+12,8%) e Imperia (+12,7%). Il maggiore aumento dei prezzi di luce e gas si raggiunge invece a Bolzano (+107,3%), con ruota a Trento (+105,2%) e Perugia (+65,9%). A dirlo è l'Unione Nazionale Consumatori, che ha condotto uno studio da cui ha derivato la classificazione completa delle città con i maggiori rincari annui per quanto riguarda da un lato cibo e bevande, dall'altro luce e gas. Lo studio è stato realizzato elaborando gli ultimi dati Istat sull'Inflazionerelativi al mese di luglio."Se in Italia i prezzi dei prodotti alimentari e le bevande analcoliche sono saliti a luglio del 10% su base annua, determinando già una stangata pari in media a 564 euro a famiglia, in molte città è andata ancora peggio ", sottolinea l'Unc.
A governare la classifica delle città con i maggiori rincari dei beni alimentari è dunque Cosenza, dove per cibo e bevande si registra un rialzo del 13,1% rispetto a luglio 2021, +847 euro in termini di aumento del costo della vita per una famiglia media. Al secondo posto c'è come detto Viterbo, con un aumento dei prezzi del 12,8% e un aggravio annuo pari a 713 euro. Ultimo posto sul podio va a Imperia dove mangiare costa il +12,7% in più, pari a 680 euro.Seguono Sassari (+12,4%, 569 euro), Ascoli Piceno (+12,2%, 664 euro), al sesto posto Catania (+9,5%, +551 euro), poi Verona e Terni (entrambe +11,5%, rispettivamente 621 e 690 euro), e Padova, Forlì-Cesena, Arezzo e Olbia-Tempio (+11 ,4% per tutte).
Sull'altro versante, la città più risparmiosa per mangiare e bere è Bergamo, dove i prezzi crescono "solo" del 7%, pari a una spesa aggiuntiva di 400 euro, suggerisce l'Unc. Medaglia d'argento per Cremona (+7,3%, +418 euro) e sul gradino più basso del podio Parma (+7,7%, +412 euro). Bene anche Como (+8,1%, 463 euro), Milano (+452 euro), Aosta e Piacenza (+8,3% per tutte e 3). Sull'altro versante, la città più risparmiosa per mangiare e bere è Bergamo, dove i prezzi crescono "solo" del 7%, pari a una spesa aggiuntiva di 400 euro, suggerisce l'Unc. Medaglia d'argento per Cremona (+7,3%, +418 euro) e sul gradino più basso del podio Parma (+7,7%, +412 euro). Bene anche Como (+8,1%, 463 euro), Milano (+452 euro), Aosta e Piacenza (+8,3% per tutte e 3).
Per quanto riguarda energia elettrica, gas e altri combustibili - voce che include gas, luce (mercato tutelato e libero), gasolio per riscaldamento e solidi solidi - per l'Unc "in Italia il rincaro a luglio è stato già spaziale, +59,2% il dato tendenziale, con una mazzata a famiglia pari in media a 798 euro su base annua, in alcune città si è avuto addirittura un raddoppio rispetto allo scorso anno". A vincere la classifica dei cittadini più bastonati, scrive l'Unc, è Bolzano, dove le spese per luce e gas decollano del 107,3% su luglio 2021. Medaglia d'argento a Trento, +105,2%, anche qui oltre il doppio. Sul gradino più basso del podio Perugia (+65,9%).Seguono Terni (+65%), Teramo (+64,4%), al sesto posto Varese e Lodi (+63, 6% per entrambe), poi Milano e Catania (+63,5% per ambedue). Chiude la top ten Brescia con +63,4%.Il podio delle città meno tartassate dai rincari energetici, conclude l'Unc, è composto da Genova (+51,1%), Reggio Calabria (+51,7%) e Benevento (+51,8%). Tra le grandi città bene anche Napoli, all'ottavo posto delle virtuose con +52,6%, e Torino che chiude la top ten delle migliori con +52,7%.
Inflazione: Benevento tra le città in cui il costo dell'energia cresce meno
Ma l'aumento è comunque del 51,8 per cento
Benevento.