"Non si vende e non si acquista", dal caro energia alle materie prime

Gli effetti dei rincari sulle attività commerciali che provano a resistere: non aumentiamo prezzi

non si vende e non si acquista dal caro energia alle materie prime
Benevento.  

“Una signora è appena andata via senza acquistare perché costava troppo.... mi dispiace”. E poi ancora: “Aumentano i costi per noi, ma non gli acquisti, la gente non spende”. O meglio: non può spendere. E spesso, almeno per ora, i costi si prova a tenerli bassi, si punta al ribasso pur di vendere ma il potere d'acquisto non decolla. Tutt'altro. E così la merce resta comunque invenduta. E no, non parliamo di saldi. E' un coro unanime soprattutto tra i commercianti, i primi a riscontrare gli effetti dei rincari. Dall'aumento del costo dell'energia a quello delle materie prime. Dal conflitto in Ucraiana ai timori per gli effetti anche sulla nostra economia già alle prese con la crisi post covid. Un vortice che sembra aver coinvolto tutti i settori: dai servizi alla persona agli alimentari, passando per gli elettrodomestici e le cartolibrerie. Il timore è unico: dover dover modificare i costi a rialzo: per il momento però si prova a resistere ed evitare di gravare con ulteriori spese sulle tasche degli utenti.

Ma c'è chi deve fare i conti con bollette che segnalano già un + 50 per cento: “Prima un cartone di uova lo pagavamo circa 20 euro, ora almeno 25 euro”, spiega la titolare di una pasticceria. In questo caso i rincari si fanno sentire soprattutto per l'acquisto delle materie prime: non solo uova, ma anche “latte, farina”. Gli fa eco un agricoltore alle prese con la vendita diretta: “Aumento delle materie prima specialmente per noi che produciamo e imbottigliamo”.

Per chi fa dell'energia un utilizzo costante poi gli effetti diventano diretti: “Ora pago 377 euro, prima pagavo 180/190”, spiega un parrucchiere.

E se nel 2022 la soglia del Pil nel nostro Paese si dovrebbe fermare sotto il 3 per cento, almeno secondo studi recenti, per i commercianti i rincari arrivano ben oltre e all'aumento dei costi sembra non corrisponde un aumento delle vendite: “Non si vende perché c'è crisi”. Il timore più comune, come detto, di dover aumentare i costi: “Sì, ma non possiamo, siamo già in un periodo particolare”. E cosi la scelta più difficile: “Per ora i costi li sopportiamo noi”.