Crisi post covid, Confcommercio: ecco i distretti commerciali

La proposta a sindaco e assessore: una suddivisione in tre aree della città

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Benevento.  

E' una suddivisione della città in tre distretti commerciali tratta “dai confini della Città Longobarda” quella proposta dalla Confcommercio di Benevento e indirizzata al sindaco Clemente Mastella e all'assessore alle Attività produttive.

In particolare, secondo il presidente dell'associazione di categoria Nicola Romano la proposta della Confcommercio prevede il primo “distretto urbano ricompreso geograficamente tra gli alvei dei fiumi Calore e Sabato nella zona centro storico, il secondo distretto diffuso oltre l’alveo del fiume Calore che ricomprende il rione Ferrovia, l’area commerciale Pezzapiana ed i Comuni limitrofi interessati e il terzo distretto diffuso oltre l’alveo del fiume Sabato che ricomprende il rione Libertà ed i Comuni limitrofi interessati”.

“La ragione di tanto – spiega Romano - è ricompresa nella previsione della realizzazione di progetti di rigenerazione caratterizzanti i centri urbani e le loro caratteristiche così da meglio identificare i due tipi di interventi: uno inerente le infrastrutture e, nello specifico, banda larga, arredo urbano, zone pedonali, aree per mercato, fiere o sagre, mobilità sostenibile, marketing territoriale; l’altro tecnologico, nello specifico digitalizzazione, e-commerce di prossimità, consegne a domicilio, in un’ottica di sostenibilità ambientale. La proposta di questa Organizzazione discende dall’obiettivo di raggruppare attorno ai comuni confinanti con quello della Città di Benevento anche quelli più piccoli, per creare progetti in grado di frenare la desertificazione e stimolare investimenti e nuovi insediamenti nell’auspicio della valorizzazione di ciò che di speciale e unico hanno i nostri centri urbani, della possibilità di offrire servizi e soprattutto esperienze, alimentando la competizione del commercio”.

Il presidente inoltre assicura l'impegno della “Confcommercio insieme all’Amministrazione comunale affinchè il commercio diventi lo strumento per la valorizzazione delle risorse del territorio favorendo l’individuazione di Distretti del Commercio intesi quali ambiti territoriali di aggregazione tra imprese, formazioni sociali e soggetti interessati alla valorizzazione e rigenerazione dei territori, anche mediante la realizzazione di progetti volti a promuoverne e valorizzarne storia, cultura e tradizioni, a rivitalizzarne l’attrattività turistica, a creare occasioni di aggregazione e di socialità, a valorizzare l’offerta di prodotti del territorio a chilometro 0 e a basso impatto ambientale. Il tutto anche in considerazione degli effetti macroeconomici devastanti, sia sotto il profilo sanitario che sotto quello sociale-economico della pandemia da covid-19 che hanno determinato e continueranno a determinare, stili di vita completamente diversi: quelli di vivere in uno stato di pandemia”.

Modifiche proposte in considerazione dei cambiamenti ma anche e soprattutto delle difficoltà affrontate dal settore proprio a causa della pandemia: “Il mondo è cambiato molte volte, e sta cambiando di nuovo. Ma come per tutti i cambiamenti, ci saranno alcuni che perderanno più degli altri: saranno quelli che hanno già perso troppo”.