Quota 100 per le pensioni, i primi dati in Campania

A Napoli il maggior numero di domande presentate, fanalino di coda la città di Benevento

Benevento.  

Quota 100 per le pensioni, a pochi giorni dall'approvazione del decreto che ha introdotto la norma che consente di anticipare la data del tanto atteso pensionamento arrivano i primi dati ufficiali delle domande presentate in tutte le province della Campania. In totale le richieste pervenute alle 17 di ieri ai sistemi telematici dell'Inps sono state 1121, ma analizzando i dati di ogni provincia è possibile notare da subito un forte sbilanciamento tra le aree interne e l'area metropolitana.

A farla da padrone infatti è la città di Napoli dove sono state registrate 556 domande, a fronte delle 223 pervenute dalla città di Salerno. Poco dietro troviamo Caserta dove sono state presentate 136 richieste di pensionamento grazie al decreto 'Quota 100'. Numeri decisamente inferiori nelle aree interne del Sannio e dell'Irpinia: 117 le domande registrate ad Avellino, solo 89 quelle presentate a Benevento.

Dati che analizzati consentiranno di avere anche un fotografia chiara della situazione contributiva e quindi lavorativa della nostra regione. Per diventare operativo il decreto restano ancora diversi provvedimenti da approvare, ma com'è ormai noto i due criteri principali per chiedere il pensionamento restano il raggiungimento dei 62 anni d'età e l'aver accumulato 38 anni di contributi lavorativi. E potrebbe essere proprio quest'ultimo aspetto la chiave di lettura da cui partire, perché se da un lato le statiche degli ultimi anni parlano ormai da tempo di un invecchiamento costante dell'età media dei cittadini delle aree interne dall'altro canto restano i problemi dovuti alla carenza di lavoro. Analizzando quest'ultimo aspetto, infatti, a causa della difficile congiuntura economica dell'ultimo periodo emerge che la carenza di lavoro si è fatta particolarmente sentire nelle aree interne. Da questo dato potrebbe dunque derivare la difficoltà a raggiungere i requisiti sia anagrafici che contributivi. Naturalmente i dati vanno anche rapportati al numero della popolazione residente e della forza lavoro di ogni città campana.