Chi conosce Dylan Dog ricorderà certamente Safarà: un misterioso negozio che compariva e scompariva, assieme al suo inquietante proprietario Hamlin, in zone diverse di Londra. A Benevento si registra qualcosa di simile: soltanto che a differenza di Safarà, manca un passaggio per i negozi sanniti che scompaiono, senza però ricomparire altrove.
Infatti, secondo i dati di Unioncamere, e' ancora una volta profondo rosso a Benevento. Le imprese continuano a chiudere: le nuove aperture non riescono neppure lontanamente a colmare il gap con quelle che abbassano le saracinesche. Nel primo trimestre del 2017 sono 648 le nuove imprese avviate, mentre hanno chiuso i battenti 722 aziende: saldo negativo di 74 unità, tasso di crescita naturalmente negativo. Non il peggiore in Campania però, visto che fanno peggio di Benevento Salerno, con 421 imprese in meno e Avellino con 191.
Un trend che è frutto soprattutto del momento nero del commercio, come ha spiegato Nicola Romano, presidente provinciale di Confcommercio: “Non si riusce a uscire dal momento negativo. Se parliamo delle aziende chiuse scopriamo che si tratta di imprese che avevano più di cinque anni di attività alle spalle...non aziende neonate che non sono riuscite a fronteggiare le difficoltà. E il fatto che scompaiano imprese storiche vuol dire che il territorio diventa sempre più povero. E' un trend pessimo che riguarda sia la città sia la provincia: di questo passo si rischia di fare molto peggio nei prossimi trimestri e semestri. Servirebbe un aiuto concreto”.
Crisvel