L'associazione Nazionale Forumambientalista ODV, a seguito della riunione di coordinamento tenutasi a Benevento alla presenza del presidente nazionale Ciro Pesacane, interviene nel
dibattito afferente alla questione del costruendo campo da golf “Tierra Samnium”.
"La prospettata costruzione del campo da golf è un’opera di dubbia utilità e sicuramente dannosa - spiegano gli ambientalisti- sotto molteplici aspetti che investono non solo l’opportunità e la fattibilità dell’opera stessa in un contesto agricolo, peraltro vocato alla produzione di tipicità agricole del territorio, quanto allo sperpero di ingenti risorse idriche, in concomitanza ad una condizione di scarsità della medesima
risorsa, in relazione ai ben noti effetti dei cambiamenti climatici in atto".
E ancora "l’opera che si vorrebbe realizzare tra le contrade Coluonni, Cretarossa e Capodimonte, (che prevede inoltre l’edificazione annessa di ristoranti, impianti
sportivi, resort ecc.) insisterebbe prevalentemente in zona agricola (E3) del comune di Benevento.
Quindi appare chiara la non conformità urbanistica dell’intervento, che nelle norme, prevederebbe in zona agricola una limitata presenza di strutture sportive, peraltro connesse e complementari all’attività agricola stessa. Il superamento di tali incongruenze dovrebbe essere più opportunamente confermato con una variante al piano comunale, piuttosto che con il previsto “accordo di
programma”. Ciò che appare inopportuna è la scelta che, invece di andare nella direzione di una riconversione e sviluppo agricolo basato sulle tipicità proprie delle nostre zone (vigneti, oliveti, agricoltura biodinamica), punta invece su un’improbabile struttura turistica.
In secondo luogo, lo sperpero di risorse idriche sarebbe enorme, basti pensare che un’opera di tale portata, (che insisterebbe su circa 60 ettari di terreno, per un campo a 18 buche) prevederebbe un consumo idrico (nelle 24 ore) pari ad un paese di 8000 abitanti.
Bisogna considerare che i dati sulle proiezioni legati alle precipitazioni pluviali per il meridione d’Italia, prevedono uno scenario inquietante, per le scarsità della risorsa idrica e la desertificazione di ampie fasce di territorio, e nei periodi estivi gli effetti di tali cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti. Pertanto, la nostra associazione esprime la contrarietà ad un’opera che ci appare oltre che inopportuna, sotto il profilo dello sviluppo agricolo, decisamente dannosa per lo sperpero di risorse idriche ad essa connesse".