Con la riduzione dell’esonero contributivo nel 2016 si assiste a una flessione delle assunzioni e alla trasformazione dei contratti a tempo indeterminato. "Temiamo che tale fenomeno, del tutto prevedibile, spinga le imprese verso forme di lavoro non stabili e non sempre tutelate. Dimostrazione ne è la costante crescita dell’utilizzo dei voucher. A tali preoccupazioni occorre aggiungerne un’altra derivante dal mercato del lavoro a latere, il quale sta prendendo sempre più piede e non può essere quantificato in numero di lavoratori coinvolti. Esso è un mercato non definito e non regolato: quello che nasce dalle piattaforme tecnologiche e APP, e che produce, spesso, un’occupazione “a basso costo”. Il dato più eloquente su come le normative incidano sul mercato del lavoro, sia in senso positivo che in senso negativo, sono i dati sui licenziamenti." Dall’entrata in vigore del nuovo sistema delle tutele crescenti, c’è stato un aumento abbastanza sostenuto dei licenziamenti disciplinari che si sta mantenendo con la stessa intensità anche nel 2016.
“Nel corso del 2015 – dichiara Fioravante Bosco Uil Avellino Benevento - sono aumentate le dimissioni e le risoluzioni consensuali, mentre un’inversione di tendenza si sta registrando nel corso del 2016, ma ciò non può essere causato esclusivamente dalla nuova procedura telematica per rassegnare le stesse”.
Redazione Bn