Sono esasperati i cittadini di San Giorgio del Sannio a causa dei continuo stop all'erogazione idrica e ancora di più a causa dei ritardi che giorno dopo giorno si ripetono rispetto all'orario previsto per il ritorno dell'acqua nelle case. Una situazione che riguarda un po' tutta la provincia sannita e non solo e che è scaturita a causa della poca acqua a disposizione negli acquedotti.
Ora il sindaco di San Giorgio del Sannio, Giuseppe Ricci, ha diffidato la Società Alto Calore “a provvedere con immediata celerità all’esecuzione delle operazioni di collegamento del nuovo serbatoio al partitore principale” nonché “dall’operare la riduzione dell’erogazione dell’acqua, già a partire dalle prime ore del pomeriggio, al fine di limitare l’insorgere di problematiche di natura igienico-sanitaria”.
Questa l’iniziativa intrapresa dal Primo Cittadino - preso atto del perdurare della difficile situazione di approvvigionamento idrico e dei notevoli disagi che tale situazione sta determinando alla popolazione – attraverso una lettera indirizzata alla Dirigenza della Società nonché, per conoscenza, al Prefetto di Benevento, dottore Torlontano.
“Il Comune di San Giorgio del Sannio – chiarisce Ricci - ha provveduto in proprio alla riparazione di ben dieci condotte idriche. La riduzione dell’erogazione idrica non avviene dalle ore 22, come era stato resto noto da Alto Carlore, ma mediamente a partire dalle ore 17 del pomeriggio fino alle ore 6 del giorno seguente, così come ampiamente segnalato da una consistente parte della cittadinanza. È di tutta evidenza che tale situazione, considerate le temperature estive ed i picchi termici particolarmente elevati che si stanno registrando in questi giorni, tendono ad acuire il generale disagio esasperando gli animi, e sollecitando significativamente le fasce più deboli della popolazione, registrando inesorabilmente situazioni limite per quanto attiene il potenziale pericolo igienico sanitario che il sottoscritto è chiamato ad evitare”. “Il disagio – spiega ulteriormente il Primo Cittadino - è sostanzialmente dipeso dalla mancata fornitura di acqua, operata attraverso le riduzioni pomeridiane e notturne, pur in presenza di ben due serbatoi oggi operanti, ovvero: Serbatoio basso - San Giorgio del Sannio località Toppa e Serbatoio alto - San Nazzaro. Se ne deve dedurre che seppure utilmente stoccata l’acqua non viene immessa in rete. Per quanto attiene, poi, il nuovo serbatoio di accumulo in località Toppa, le attività di diretta competenza del Comune di San Giorgio del Sannio risultano tutte eseguite restando ad esclusivo carico della Società Alto Calore i soli lavori di allaccio al partitore principale, in modo da poter convogliare la risorsa idrica all’interno del nuovo serbatoio ed implementare l’attuale sistema di stoccaggio”. “Al netto del nuovo serbatoio – espone ancora Ricci - la vera problematica è e resta il contenimento della dispersione della risorsa idrica, attraverso la sostituzione delle reti esistenti ed ammalorate. Problematica già nota a partire dal 2020 con la presentazione di specifica progettualità da parte del Comune di San Giorgio del Sannio, che sin dal primo momento ha inteso operare verso la riduzione della dispersione delle reti, e che si è vista premiare attraverso la programmazione di risorse economiche destinate ad una ulteriore specifica progettualità, (intervento già inserito all’interno del Piano d’Ambito Regionale dal 2020) ed assegnata al Comune di San Giorgio del Sannio con Delibera di Giunta regionale 476 del 1 agosto 2023, per un valore totale di circa 1,4 milioni di euro”.
In conclusione, il sindaco Ricci, ha formalmente chiesto alla Società idrica “di capire il motivo per il quale si rimandano le operazioni di collegamento del nuovo serbatoio al partitore principale, e se l’entrata in funzione dello stesso possa subito e concretamente apportare significativi miglioramenti”, di “comprendere il motivo per il quale in presenza di ben due serbatoi di accumulo tutt’ora operativi si continua con le operazioni di riduzione dell’erogazione nella fascia notturna 22– 6” nonché “di conoscere il motivo per il quale l’orario di riduzione dell’erogazione negli ultimi giorni è stato spostato alle prime ore del pomeriggio, fatto grave che arreca profondo disagio alla popolazione tutta”.