In queste calde giornate estive cosa c'è di peggio che restare in città? La risposta è semplice: dover prendere i mezzi di trasporto pubblico. Questo vale soprattutto se consideriamo le condizioni dei treni che collegano le città del Sud Italia. In particolare c'è una zona che sembra essere stata dimenticata da tutti: la Valle Caudina, territorio "cerniera" - come amano definirla gli amministratori locali - che copre numerosi comuni delle province di Avellino e Benevento.
Certo, sarebbe una perfetta “cerniera” tra le località costiere e le bellezze interne della Campania se solo venisse voglia di raggiungerle. Poter raggiungere il capoluogo campano dall’entroterra regionale – e viceversa - dovrebbe essere normale. Ma non lo è. Per percorrere 45/50 chilometri si impiega più di un’ora, quando si è fortunati. I ritardi sono una routine, a questo i passeggeri sembrano quasi rassegnati e, armati di una buona dose di pazienza, ogni giorno attendono il loro caro e vecchio treno.
Per non parlare delle corse quasi azzerrate durante il week end: la domenica in particolare diventa impossibile affidarsi ai mezzi pubblici per spostarsi. A questo si aggiungono altri disagi. Sono state ridotte le corse anche nei giorni feriali e spesso si viaggia su treni composti da appena due carrozze. Risultato? Treni affollatissimi e si viaggia in piedi. Ma non finisce qui.
Non si può non tener conto delle condizioni dei treni – che potremmo definirli “d’epoca” - che collegano Benevento a Napoli. L’aria condizionata? Un miraggio. E quindi in piena estate giù i finestrini.
Quasi tutti i viaggi sono caratterizzati dall’assenza di controlli. Insomma, se fare o meno il biglietto è puramente una decisione personale e dettata dalla morale individuale. A farne le spese, in tutti i sensi, sono gli onesti - le vere vittime di questa situazione. Se gli autisti volessero controllare ogni volta il tagliando arrecherebbero altri danni ai passeggeri in quanto si perderebbe altro tempo, quindi meglio lasciar correre.
I cittadini non ne possono più. Da anni lamentano di continuo questa situazione, il più delle volte sui Social Network dove affidano la maggior parte dei propri sfoghi. A chiedere più volte l’intervento delle istituzioni sono stati i ragazzi del Forum dei Giovani di Montesarchio – uno dei comuni più esteso della Valle Caudina – che denunciano l’inefficienza del trasporto pubblico sul territorio caudino.
Fino ad ora però tutto tace. A parlare sono sempre e solo i pendolari avviliti, veri eroi di questa Odissea dei giorni nostri.
Giovanna Di Notte