Così Aquino racconta Petra

Affollata serata, a Pastene, per la prima del nuovo progetto musicale del trombettista beneventano

Benevento.  

Ha il colore intenso e le mille sfumature della terra di Petra, da cui prende il nome, l'ultimo progetto del trombettista Luca Aquino. Il lavoro che sarà pronto dal prossimo 21 aprile è stato presentato in anteprima nel Sannio, nella chiesetta di Pastene che non conteneva il pubblico che aveva deciso di seguirlo.
Poche parole per introduzione. Non occorrono scene, luci ed effetti speciali, tutto si concentra sulla musica. Sul soffio di Aquino che evoca ora suoni ancestrali in cui la sofferenza è antica, ora una contagiosa allegria che sa di cinguettio d'uccelli.


«Sono stato a Petra cinque anni fa – spiega al suo pubblico – e due anni fa si è concretizzata l'idea del disco».
Un lavoro patrocinato dall'Unesco che contribuirà al mantenimento del sito giordano. Le tracce del disco saranno scaricabili dal sito lucaaquino.com con possibilità di effettuare donazioni per Petra.
Un impegno vero. Un progetto che sottolinea nuovamente il legame del musicista con i luoghi, quelli che lo ispirano e creano il riverbero perfetto che rende unica ogni sua esibizione.
E' stato così anche a Petra dove il trombettista sannita ha registrato nello scorso novembre. E' stato così anche a Pastene, in una piccola chiesa della sua terra d'origine che ha scelto per ospitare, la prima assoluta, della campagna #uniteforheritage, che mira a sottolineare l’importanza del patrimonio culturale quale strumento per la promozione del dialogo nei paesi arabi, contro i crimini di tipo terroristico.

E Petra sembra un lavoro in cui Aquino condensa tante influenze. Dalle colonne sonore alla musica bandistica, dalla sperimentazione delle percussioni alla fisarmonica gitana. Tanti spunti sì, ma estremamente composti nel nuovo progetto del jazzista che il prossimo 7 aprile, all’Olympia Hall di Parigi, suonerà con Sting nella reunion "Manu Katché and friends”.
Per l'attesa prima nel Sannio, invece, il trombettista beneventano ha condiviso il palco con Sergio Casale: flauto traverso, Natalino Marchetti: fisarmonica, Anna Maria Matuszczak: violino, Bassem Al Jaber: contrabbasso, Baciu Laurentiu: oboe, Sergio Fanelli: viola e Brad Broomfield: percussioni.
Un viaggio tra le note capaci di filtrare il suono in piccoli raggi, esattamente come si può immaginare che la luce faccia tra antri e anfratti dell'antica Petra.

 

Mariateresa De Lucia