Come la luce dell'alba: viaggio tra coscienza, impegno e spiritualità

Dialogo con l'autore Pio Russo Krauss che ha presentato il suo lavoro a Benevento

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Benevento.  

Che cosa significa essere cristiani oggi in un mondo laicizzato? E' solo una delle domande su cui prova a far luce Pio Russo Krauss con il suo romanzo Come la luce dell’alba presentato a Benevento al Salone Leone XIII del Palazzo Arcivescovile.
Un lavoro in cui si intersecano più piani di lettura, maturati nell'esperienza di vita del medico napoletano che ha cominciato a lavorare al romanzo a 65 anni.
“I diversi personaggi del romanzo – racconta l'autore – esprimono il loro essere cristiani in modi diversi”. Ma nel libro si affronta anche il tema dell'impegno nel quale l'autore ha maturato una fitta esperienza. Fin dalla giovinezza è stato infatti attivo in ambito sociale, culturale ed ecclesiale, è stato “maestro” e animatore di un doposcuola donmilaniano, membro di associazioni ambientaliste, pacifiste e nonviolente. Attualmente è presidente dell’Associazione Marco Mascagna, collabora con il Centro Salvatore Buglione per i senza dimora e con la Curia di Napoli.
“Chi ha fede in Gesù Cristo non può che spendersi per gli altri, è dunque importante lottare a fianco degli ultimi. E' un imperativo che mette anche molto in evidenza Papa Francesco”.

La trama... nella Napoli degli anni '70 

Il romanzo, ambientato a Napoli negli anni ‘73-74 (post colera, austerity, referendum per il divorzio), racconta la lotta di un prete e di un gruppo di giovani, aiutati da Italia Nostra, WWF e Coldiretti, contro i costruttori di palazzi abusivi del quartiere di Pianura. I protagonisti, prendendo le parti dei contadini (sfrattati con l’inganno) e di alcune famiglie di baraccati, si troveranno a fare scelte difficili e ad affrontare dubbi, dilemmi, a interrogarsi sulle loro vite, sulla società, su cosa significa essere cristiani. E anche a vivere i primi innamoramenti, le prime storie d’amore con le loro gioie e tristezze. Un romanzo di formazione, ma anche un romanzo storico e militante.

I temi del romanzo

Il romanzo affronta anche un altro tema caro all'autore: la tutela dell'ambiente.
“Negli anni in cui è ambientato il romanzo era da poco stato pubblicato Il Rapporto sui limiti dello sviluppo – puntualizza – con l'austerity si avvertiva forte la necessità di cambiare modello di sviluppo. Oggi sono passati 50 anni e purtroppo la svolta auspicata non si è realizzata. Ci troviamo a fare i conti con i problemi legati all'effetto serra, al cambiamento climatico e dunque urge più che mai prendere coscienza dell'argomento”. Ancora il libro affronta il tema delle disuguaglianze “Uno scandalo per la nostra società cresciuto negli ultimi 50 anni che ha portato alla crescita del divario tra chi è molto ricco e persone poverissime. Ne ho esperienza dalla mia collaborazione con un centro per i senza fissa dimora in cui tocco con mano la povertà più estrema”. All'incontro promosso da La Valle del Tempo Edizioni e dall’Associazione Marco Mascagna hanno dialogato con l'autore Giorgio Varricchio, giudice del Tribunale Interdiocesano di Benevento e il giornalista Nico De Vincentis. I fondi raccolti con il romanzo sono devoluti al Centro Buglione per i senza fissa dimora.