Rumiz da Benevento: i sovranismi faranno a pezzi l'Europa

Lo scrittore presenta il suo ultimo libro "Verranno di notte. Lo spettro della barbarie in Europa"

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Benevento.  

“E' davanti all'Arco di Traiano di Benevento che ho percepito di essere ad uno snodo centrale, direi al centro dell'Europa”. Paolo Rumiz ricorda l'importanza dell'Appia e di appartenervi per dare il via all'incontro che lo ha visto protagonista questa mattina all'Università degli Studi del Sannio. Un incontro sul tema “Europa il tradimento del mito” per parlare del suo ultimo libro appena uscito “Verranno di notte. Lo spettro della barbarie in Europa” edito da Feltrinelli. 
“L'ultimo tassello della quadrilogia sull'Europa, un lavoro intrapreso anni fa che che parte con “Il filo infinito” prosegue con l’eroina de “La cotogna di Istanbul” e ancora “Canto per Europa” - spiega la professoressa Aglaia McClintock, garante studenti Unisannio -. E' un libro duro, senza infingimenti che affronta tutti i problemi esistenti. Ma è anche un libro propositivo perchè asserisce che le parole hanno il potere di riconnettere le persone e far comprendere loro quello che stanno perdendo senza accorgersene”.
“Rumiz dopo aver richiamato l'attenzione sulla necessità di ritrovare le radici del progetto europeo – spiega il Rettore dell'Università del Sannio, Gerardo Canfora – oggi con “Verranno di notte” evoca una serie di fantasmi che agitano lo scenario europeo di oggi: dai populismi alla chiusura sempre più violenta verso le diversità. E' un libro che invita a pensare”.

E dunque “il tradimento del mito d'Europa” è la chiave centrale del lavoro di Rumiz che ricorda “Del mito d'Europa ho scritto tre anni fa, è stata la mia opera più difficile perché asserisce che Europa era la prima delle migranti”.
Lo scrittore si rifà al mito classico del rapimento della giovane Europa da parte di Zeus che se ne invaghisce e da cui nasceranno poi popoli e stirpi e ancora ricorda “Questo non riconoscere che veniamo da lontano è il vero tradimento del mito, come lo è questo ritorno di dei maschi guerrieri. E' necessario battere l'accento sul fatto che abbiamo una madre importante e fragile che ha dovuto obbedire al rapimento di un Dio. Ricordare la femminilità d'Europa e il fatto che viene da lontano dice molto sulla nostra reale origine”.

Per poi affrontare l'attualità “L'Europa di oggi – prosegue Rumiz - rischia di mettersi nelle mani di coloro che la faranno a pezzi – avverte Paolo Rumiz – perchè il destino dei sovranismi è quello di competere tra loro, guardarsi in cagnesco come nemici e addirittura frammentarsi al loro interno. Giocare sulle identità oltre un certo limite è infatti molto pericoloso – aggiunge il giornalista triestino – perchè creano micro identità. Temo in sostanza un balcanizzazione dell'Europa”.
E sullo “spettro della barbarie in Europa” aggiunge “I barbari di oggi sono il prodotto del martellamento del web, dei social che ci hanno trasformato da cittadini responsabili in sudditi obbedienti”.