L’Accademia di Santa Sofia sotto la direzione artistica di Marcella Parziale, si porta a casa un altro grande successo con l’autore Maurizio De Giovanni e il suo ultimo romanzo “Nozze”, nell’indimenticabile incontro letterario che ieri sera a Santa Sofia ha coinvolto un folto ed emozionato pubblico di lettori e fan. Da I bastardi di Pizzofalcone al Commissario Ricciardi a Gelsomina Settembre, alla città di Napoli con le sue luci e le sue ombre, tutti protagonisti, umani e non, delle sue fortunate serie letterarie, che sono diventate o presto lo saranno, fiction per Rai1, nulla è stato tralasciato dalle acute domande di Dino Falconio che ha sapientemente condotto la serata con appassionata curiosità e amichevole complicità con l’autore.
Durante il piacevole colloquio emerge dunque che lo scrittore partenopeo “non ha un personaggio che gli assomiglia, non è la brutta copia di nessuno dei suoi eroi”. “La sua non è una scrittura autobiografica, non tende a scrivere la propria autobiografia in forma di romanzo, non racconta se stesso in uno sterile meccanismo di auto isolamento creativo, come invece accade spesso agli scrittori che così facendo, possono inaridire ed esaurire la propria vena creativa”.
Al contrario “tanti personaggi, tanti climi, tanti mondi diversi” popolano la produzione letteraria di De Giovanni, in una sorta di “personalità multipla dello scrittore che, attingendo continuamente alle vite degli altri, reali o di finzione che siano, apre costantemente a un patrimonio narrativo sterminato e inestinguibile”. Di particolare pregio e sensibilità l’interpretazione che l’attrice Linda Ocone ha reso di alcuni brani del romanzo “Nozze”, sottolineata e riconosciuta con parole sincere anche da De Giovanni, che, prima e dopo l’incontro, si è soffermato affabilmente anche al firma copie di rito e alle immancabili foto coi fan.
E Domenica 12 Gennaio 2020 alle ore 19.00, l“Accademia di Santa Sofia” per il quarto appuntamento con la Quarta Edizione della rassegna “Santa Sofia in Santa Sofia”, rilancia subito alla grande con Rossini e le sue Sei sonate “orrende”, ossia il bambino prodigio manipolato, un incontro musicale di raffinata maestria affidato alle sapienti mani de I Solisti dell’Accademia: primo violino Marco Serino, secondo violino Giuseppe Carotenuto, violoncello Gianluca Giganti, contrabbasso Gianluigi Pennino. L’accademia di Santa Sofia sempre in collaborazione con “Gli amici dell’Accademia” e la consulenza scientifica di Marcello Rotili, domenica alle 19.00, aspetta tutti gli appassionati di Rossini e non solo, tra le confortevoli volte del patrimonio Unesco di Santa Sofia, per godere dell’esecuzione integrale della prima parte (la seconda verrà eseguita sabato 21 marzo) delle Sei sonate a quattro, frutto della geniale e precoce esuberanza creativa di Rossini, che le compose a 12 anni e in soli tre giorni.