Ligabue si racconta: i film, le canzoni, il successo

Il Festival del cinema e della Tv premia il rocker di Correggio per il suo impegno da regista

Benevento.  

Le chiacchiere tra amici, un'adorabile intimità, la sensazione di assistere ad un dietro le quinte e allo stesso tempo la capacità di regalare un grande spettacolo. Uno sguardo privilegiato. È questa la grande magia del Festival del Cinema e della Televisione che per la sua seconda edizione ha preso il via con il Liga Day.
Alle 22.27 sugli schermi di una Piazza Roma gremita parte il video che annuncia Luciano Ligabue. Sulle note di 'Questa è la mia vita' entra il rocker di Correggio, prima e il giornalista Alessio Viola, poi. 
Il pubblico continua a cantare anche senza musica. 
“Un'accoglienza pazzesca” dice Viola, “E’ l'abbraccio del sud” dice Liga.
Ed è subito magia. Luciano Ligabue a Benevento racconta il suo impegno dietro la macchina da presa.
 

Racconta un se stesso meno star e più umano, pronto a fare i conti con i problemi, le storie di uno e contemporaneamente di tutti, le difficoltà che inquadra così bene in 'Made in Italy' che, il Bct diretto da Antonio Frascadore, premia con i riconoscimenti Miglior Film e Miglior Regista della stagione.
“Mi conoscete soprattutto come cantante, ma ho avuto la fortuna di potermi esprimere anche attraverso altro - racconta- e fare film è la cosa più lontana dalla musica, è più difficile e anche meno bello ma mi piace molto farlo”.
Un lavoro che nasce naturalmente in parallelo con quello musicale, con il concept album Made in Italy.
“Qualche anno fa - dice il Liga- in una canzone raccontavo delle difficoltà del lavoro in prima persona ma è strano perché godo di benefici nella mia posizione. Volevo parlare dell'effetto che fa su una persona perdere il lavoro dopo molti anni e ho parlato stranamente in prima persona. Nel tentativo di capire il perché è venuto fuori un film prodotto da Procacci”.

E poi scava tra inquadrature e sentimenti: “Mi sento italiano nelle ossa ma non sopporto i difetti dell’Italia, la sua incapacità di funzionare. È dalla canzone Buonanotte all'Italia che racconto di questo sentimento”.
Una chiacchierata stimolata dalle emozioni evocate da brevi stralci del film, dalle strofe delle canzoni più belle del Liga e dai segreti raccontati a cuor leggero come ad assistere a quel che succede nel tante volte immaginato Bar Mario.

Che si prova a cantare davanti a tutta questa gente? Un insieme di emozioni. Quelle emozioni che sono flusso vicendevole tra il Liga e il suo pubblico, in un linguaggio intimo di canzoni che raccontano storie e costruiscono un modo di vivere e di pensare.
Che si prova a vederti cantare il faccia le tue canzoni? E' il mio spettacolo... dice Luciano Ligabue.
La musica e il cinema, i successi e le difficoltà.
Da Sogni di rock&roll che per il Liga è “la madre di tutte le sue canzoni" a “Bambolina e barracuda” fino a I ragazzi sono in giro “che è per chi rifiuta le etichette e rivendica l’unicità”.

Dell'importanza delle parole in “L'amore conta" a “I duri hanno due cuori”. E ancora la canzone del cuore per il rocker di Correggio e per tanti suoi fan: 'Leggero'.
E poi “l'altra faccia del successo, il suo lato oscuro, quello che attira il giudizio e che – dice Ligabue – ho provato a raccontare”. Tra ricordi e nuovi progetti: Campovolo, nuovi concerti e un altro album. 
Tra film e canzoni, libri e chiacchiere Ligabue svela il suo segreto: tutto nasce quando sento il bisogno di raccontare. Che sia con le note o con le immagini poco importa.