Usura in Valle Caudina, tre arresti di carabinieri e finanza

Operazione coordinata dalla Dda di Napoli. Fermate tre persone e sequestro di beni

Montesarchio.  

Tre persone accusate di essere vicine al clan camorristico "Massaro", che opera tra le province di Caserta e Benevento, sono state arrestate in un'operazione congiunta tra la Guardia di Finanza di Marcianise e Carabinieri della Compagnia di Montesarchio, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, per usura, estorsione e riciclaggio aggravati dal metodo mafioso. In carcere, su ordine del Gip di Napoli, sono finiti l'imprenditore Antonio Carfora, di 55 anni, il suo socio Antonio Di Paolo, di 35 anni e Michele Pesce, di 59 anni, tutti della provincia di Caserta. Gli investigatori hanno sequestrato anche beni mobili e immobili per un valore di cinque milioni di euro, tra cui appartamenti, auto di lusso e un negozio a Santa Maria a Vico. Gli episodi contestati risalgono al periodo compreso tra il 2005 e il 2009. Quattro gli imprenditori, residenti tra San Felice a Cancello e Montesarchio, finiti nella morsa dell'usura e del racket; nessuno ha collaborato spontaneamente, ma solo dopo essere stati convocati dai Carabinieri che aveva iniziato l'inchiesta di propria iniziativa. Dalle indagini è emerso che gli operatori, in gravi difficoltà, si sono rivolti a Pesce, che dopo aver erogato dei prestiti ha preteso interessi fino al 120% ricorrendo a gravi minacce e violenze.