Dodici persone coinvolte, colpite questa mattina dall'esecuzione di un decreto di perquisizione (tranne una) e sequestro preventivo (tutte) di beni e somme di denaro per un importo complessivo di 2 milioni e mezzo di euro: l'equivalente delle imposte che sarebbero state evase. In azione la guardia di finanza, che ha agito su ordine del Gip e della Procura di Napoli nord, diventata titolare dell'inchiesta, ora chiusa, dopo l'accorpamento di quella diretta dalla Procura di Benevento.
L'elenco degli indagati include un consulente fiscale, che avrebbe avuto anche altri ruoli, e amministratori di diritto e di fatto ( e soci accomandatari) di società che operano nei settori parafarmacia, farmacia, attrezzature per la segnaletica stradale, abbigliamento per lavoro, intermediazione immobiliare, prodotti chimici, generi alimentari, prodotti vendibili nei supermercati, bevande.
Risiedono tra Montesarchio, Airola, Forchia, Venticano, Grottaminarda, Giugliano e Casoria, sono stati tirati in ballo da un'attività investigativa che ha messo nel mirino due giri, tra loro autonomi, di presunte operazioni fraudolente: Il primo riguarda l'emissione di fatture per operazioni ritenute inesistenti da parte di una società del versante parafarmaceutico e la loro utilizzazione, effettuata dalle altre società, per l'inserimento nelle dichiarazioni relative agli anni scorsi di elementi fittizi, così da evitare il versamento delle imposte, mentre l'altro avrebbe avuto come perno una società che si occupa di prodotti vendibili nei supermercati.
Difesi, tra gli altri, dagli avvocati Carmen Esposito, Mario Griffo, Giovanni De Blasio, Carmelo Sandomenico ed Ettore Marcarelli, gli indagati hanno adesso venti giorni a disposizione per produrre memorie o chiedere di essere interrogati; esaurita questa fase, il Pm procederà alle eventuali richieste di rinvio a giudizio.