Appalti in provincia di Salerno, tra gli indagati l'ingegnere Gianvito Bello

Benevento. Secondo filone dell'inchiesta, sei le persone chiamate in causa

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Benevento.  

Sono sei le persone indagate nel secondo filone dell'inchiesta coordinata dalla Procura di Salerno sulla presunta corruzione al Comune di Capaccio Paestum e alla Provincia di Salerno, che nei giorni scorsi ha portato all'arresto - tra gli altri - del sindaco e presidente Franco Alfieri. Tra loro figura, come responsabile dell'area lavori pubblici del Comune di Capaccio, l'ingegnere Gianvito Bello, di Benevento, difeso dall'avvocato Giuseppe Stellato.

Nelle ultime ore la Guardia di finanza si è presentata presso gli uffici di Napoli del consigliere regionale Luca Cascone, che risulta indagato insieme ad altre cinque persone: Andrea Campanile (fedelissimo di Alfieri, già destinatario di una misura cautelare nel primo blitz), il direttore del Settore viabilità della Provincia di Salerno, Michele Lizio, il dirigente della società "Cogea Impresit" Nicola Aulisio e due dipendenti del Comune di Capaccio Paestum: Federica Turi (responsabile dell'area manutenzione) e, appunto, Gianvito Bello.

Nei loro confronti i pm ipotizzano - a vario titolo - i reati di di turbata libertà degli incanti in concorso e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

Sotto la lente d'ingrandimento una serie di appalti per decine di milioni di euro: la Fondovalle Calore, l'Aversana e il Sottopasso di Ogliastro Cilento. Le fiamme gialle hanno acquisito documentazione relative ai bandi in questione, per approfondire le indagini coordinate dalla Procura di Salerno, guidata da Giuseppe Borrelli.