Certo che ci vuole una gran faccia tosta. Di quelle dure ma cangianti come le tinte di una tavolozza di colori, con l'esclusione del rosso vergogna. Non potrebbe essere diversamente quando salti il fosso da un lato all'altro e cerchi anche di offrire una giustificazione.
D'accordo: non cambiare mai idea è da imbecilli, ma come va definito il comportamento di quanti, senza colpo ferire, indossano magliette e mostrine diverse dalla sera alla mattina? Non c'è giorno senza che la casella della posta elettronica non accolga una mirabolante adesione ad una fazione, senza che i nuovi scalpi vengano esibiti con fierezza perchè sottratti al 'nemico'.
Ormai c'abbiamo fatto il callo, anche alle roboanti dichiarazioni con le quali si prova a a spiegare la scelta, date in pasto ad una opinione pubblica che si pensa possa essere interessata. Come se la gente normale, che lavora e porta la pagnotta a casa, non attendesse altro e, soprattutto, non sapesse perchè tutto ciò succede. Per ragioni valoriali improvvisamente diventate l'opposto delle precedenti?
Solo i più piccoli e teneri, e forse neanche loro, potrebbero abboccare, il resto mostra una comprensibile e legittima indifferenza, consapevole, e non da adesso, che le trasmigrazioni nascondono, in realtà, la speranza di una candidatura, di incarichi, nomine e consulenze e, magari, di una certa prospettiva per un proprio famiglio. Va bene che i partiti non esistono più, travolti come sono stati da una marea giustizialista che ha lasciato spazio ad un becero populismo, e che si presentano come aggregazioni di interessi personali, ma come si fa a digerire i cambi di rotta tanto radicali?
Da un polo all'altro, magari passando per quel luogo intermedio e metafisico che chiamano centro, senza battere ciglio. Anzi, incazzandosi se qualcuno prova a far notare la mancata coerenza. Che appartiene, ormai, solo ad una cerchia sempre più stretta. Ne fanno parte coloro che continuano a far politica per passione, trascinati dalla voglia di impegnarsi per la comunità con un approccio ideale.
Ecco perchè è meglio lasciar perdere questo stagno che ci circonda e abbandonarsi ad una sana risata. Nell'attesa che, parafrasando una celebre espressione, una risata seppellisca questi personaggi da operetta.