Paolo Pagnozzi: con Erminio rapporti solo per un'auto. Gli altri in silenzio

Primi interrogatori per le 23 persone coinvolte nell'indagine della Dda in vale Caudina

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Benevento.  

Tranne uno, gli altri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. E' l'esito dei primi interrogatori, in videoconferenza o per rogatoria del gip del Tribunale di Napoli Anna Imparato, dei 23 indagati colpiti da una ordinanza di custodia cautelare adottata in una inchiesta della Dda e dei carabinieri in Valle Caudina. Le ipotesi di reato a vario titolo: tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso e del fine di agevolare il clan Pagnozzi, e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Sono rimasti in silenzio Erminio Pagnozzi (avvocato Massimliano Cornacchione), 60 anni, residente a Ceppaloni ma domiciliato ad Aprilia, Giulia Sopranzi (avvocato Cornacchione), 39 anni, di Anzio, Aniello De Paola (avvocato Francesco Perone), 46 anni, Nino Piacentile (avvocati Giuliana De Nicola e Domenico Della Gatta), 54 anni,di San Martino Valle Caudina, Alessandro Cavuoto (avvocato Grazia Luongo), 76 anni, di Tufara, tutti finiti in carcere, Eugenio Padovano, 31 anni, di Pannarano, e Gennarina Russo, 26 anni, di Pannarano – entrambi difesi dall'avvocato Fabio D'Alessio-, sottoposti all'obbligo di dimora.

Ha invece risposto, negando di aver svolto il ruolo che gli è stato assegnato: finanziatore del presunto traffico di stupefacenti tra il litorale romano e la Valle Caudina e, come vertice del clan, esponente in grado di assicurare all'associazione di poter operare con tranquillità nella provincia sannita, Paolo Pagnozzi (avvocati Giuseppe Milazzo e Immacolata Romano), 62 anni, di San Martino Valle Caudina.

Pagnozzi ha affermato, in particolare, che gli unici con cui si è rapportato sono Erminio Pagnozzi, che non è un suo parente, e la compagna Giulia Sopranzi, per l’acquisto di un’autovettura. Alessandro Cavuoto, con cui pure ci sono state delle telefonate, avrebbe soltanto recuperato a Paolo Pagnozzi il contatto di Erminio, essendo entrambi di Tufara Valle. I due avevano avuto negli anni passati rapporti commerciali legati alle automobili, questa l'unica ragione per la quale si sarebbero poi riavvicinati.