Imprese in Bulgaria, inchiesta sullo studio Ciccopiedi: in 25 a giudizio

Benevento. La decisione del Gup: processo a luglio

imprese in bulgaria inchiesta sullo studio ciccopiedi in 25 a giudizio
Benevento.  

Tutte rinviate a giudizio dal gup Pietro Vinetti, come chiesto dal pm Maria Colucci, le 25 persone coinvolte nell'inchiesta della guardia di finanza sul trasferimento in Bulgaria di una serie di imprese, con l'obiettivo di sottrarle – sostiene l'accusa – al pagamento delle imposte e sottrarne i patrimoni al sequestro e a procedure fallimentari e /o esecutive.

Dovranno affrontare il processo, che partirà il 4 luglio dinanzi al secondo collegio del Tribunale, Giuseppe Ciccopiedi, 70 anni, Alessandro Ciccopiedi, 34 anni, Leonardo Ciccopiedi, 38 anni, Cosimo Aquino, 71 anni, Bruno Fragnito, 63 anni, di Benevento, Lucia Marciano,60 anni, di Roma, Michele Malgieri, 47 anni, di Melizzano, Angelo Malgieri, 72 anni, di Melizzano, Salvatore Cioffi, 49 anni, Domenico Cioffi, 47 anni, di Santa Maria Capua Vetere, Roberto Gambuti, 38 anni, di Telese, Valerio Fragnito, 43 anni, residente in provincia di Milano, Antonio Fragnito, 72 anni, residente a Salerno, Saverio Tresca, 57 anni, di San Nicola Manfredi, Claudio Calenda, 26 anni, di Brusciano, Domenico Miele, 60 anni, di Varese, Amleto Ocone, 84 anni, Linda Ocone, 53 anni, di Benevento, Maurizio Torelli, 72 anni, di Nettuno, Massimo Battisti, 60 anni, di Roma, Rita Puzio, 60 anni, Antonio Puzio, 56 anni, Giuseppe Puzio, 35 anni, di Benevento, Valter Claudio Corsini, 56 anni, di Amorosi, Armando Ciani, 57 anni, di Mirabella Eclano, difesi dagli avvocati Andrea De Longis, Matteo De Longis,Vittorio Fucci, Antonio Mirra, Angelo Leone, Vincenzo Sguera, Sergio Rando, Andrea Verdicchio, Salvatore Ferri, Luigi Bocchino, Roberto Guida, Vincenzo De Rosa, Irina Scopelliti, Fabrizio De Paolis, Antonio Castiello, Mario Izzo e Fabio Russo.

Come più volte ricordato, l'inchiesta era rimbalzata all'attenzione dell'opinione pubblica il 5 maggio del 2022, quando erano stati eseguiti sequestri di beni e otto misure interdittive, in alcuni casi annullati dal Riesame,

Associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità, falso, reati tributari e fallimentari: questi gli addebiti contestati a vario titolo. Nel mirino il ruolo di una struttura di brokeraggio – Giuseppe e Leonardo Ciccopiedi sono ritenuti promotori ed organizzatori – che sarebbe stata “dissimulata sotto lo schermo di uno studio legale che presta anche servizi di delocalizzazione di imprese all'estero. A detta del Pm, con un presunto obiettivo: commettere reati di sottrazione fraudolente al pagamento delle imposte.

Attenzione puntata sulla gestione dell'attività di consulenza dei Ciccopiedi per il trasferimento e il mantenimento di imprese in Bulgaria, soprattutto nelle città di Sofia e Plovdiv. Una volta all'estero, le società sarebbero apparse ancora operative e solvibili, attraverso l'accensione di conti correnti che in realtà non sarebbero stati movimentati. In questo modo sarebbe stato consentito agli imprenditori 'clienti' di continuare di fatto ad operare in Italia con neo costituite imprese con lo stesso oggetto del clone estero.