Atti alla Cassazione, perchè si tratta- ha affermato il presidente del collegio giudicante Sergio Pezza (a latere Murgo e Perrotta) – di “questioni consistenti, di diritto”.
E' la decisione adottata dal Tribunale sulle eccezioni sollevate dalle difese in materia di competenza territoriale per il processo a carico delle diciannove persone spedite a giudizio poco più di un anno fa nell'inchiesta del sostituto procuratore Assunta Tillo, della Squadra mobile e del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza che era rimbalzata all'attenzione dell'opinione pubblica alla fine di luglio del 2020, quando era stato arrestato, su ordine del gip Loredana Camerlengo, Nicola Panella (avvocati Angelo Leone e Pierluigi Pugliese), 59 anni, di Montesarchio, che, dopo quattro mesi nel carcere di Secondigliano, aveva ottenuto gli arresti domiciliari e poi, da metà gennaio del 2021, la rimissione in libertà.
Nel mirino dell'indagine, scandita dal sequestro di beni e società, e supportata da intercettazioni telefoniche ed ambientali, una serie di operazioni attraverso le quali, per evitare il rischio di misure patrimoniali nei suoi confronti, Panella si sarebbe spogliato di beni immobili e quote societarie.
Ad aprire le danze è stato l'avvocato Angelo Leone, che ha riproposto, dopo il no incassato dal Gup, il tema della competenza territoriale del Tribunale di Avellino in relazione all'accusa di associazione per delinquere, perchè è nel capoluogo irpino che sarebbero state programmate ed organizzate le attività dell'ipotizzato sodalizio.
Gli avvocati Marcello D'Auria e Stefano Vozella hanno invece richiamato l'attenzione su una circostanza: al momento dell'esercizio dell'azione penale (la richiesta di rinvio a giudizio ndr), l'8 ottobre del 2021, il reato che prevedeva la pena più grave era di natura tributaria ed era stato commesso a Prato. Un dato che radicherebbe il processo dinanzi al Tribunale toscano.
Argomenti, quelli dei due legali, a quali il procuratore aggiunto Giovanni Scarfò ha opposto quello della loro inammissibilità per intempestività, perchè avrebbero dovuto sollevarli durante l'udienza preliminare.
A seguire, la camera di consiglio, durata più del previsto e conclusa con la scelta di disporre la trasmissione del fascicolo alla Suprema Corte perchè si esprima “sulla tempestività” della questione sottolineata da D'Auria e Vozella, “sul criterio da adottare per l'addebito di associazione per delinquere”, relativamente a quanto sollecitato da Leone, “e sullo spostamento dell'intero processo anche per gli imputati di reati meno gravi”.
Associazione per delinquere, intestazione fittizia dei beni, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici e l'indebita compensazione, queste le accuse contestate a vario titolo.