AGGIORNAMENTO 29 NOVEMBRE
No del giudice Loredana Camerlengo al patteggiamento di 2 anni - una pena evidentemente ritenuta non congrua- per Irene (il nome con il quale è conosciuta), la 47enne di nazionalità colombiana, difesa dagli avvocati Albina De Nisi e Federico Paolucci, accusata di prostituzione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Nuovo appuntamento in aula il 13 dicembre.
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La decisione del giudice sulla pena di 2 anni, sospesa, patteggiata con il Pm, era in programma oggi, ma è slittata al 29 novembre. Quando lei dovrà tornare nuovamente a Benevento, che aveva lasciato nel settembre del 2022, colpita da un divieto di dimora nel Sannio che le era stato applicato per sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Lei è Irene- il nome con il quale è conosciuta-, la 47enne di nazionalità colombiana, difesa dagli avvocati Albina De Nisi e Federico Paolucci, tirata in ballo da una indagine del pm Giulio Barbato e della Mobile sfociata anche nel sequestro di un appartamento in una contrada della città.
Gli agenti del vicequestore Flavio Tranquillo le avevano fatto visita il 9 aprile, quando avevano sorpreso due cittadine sudamericane ed un 50enne di Benevento che stava attendendo il suo turno. Quest'ultimo, dopo aver fornito le proprie generalità, era stato costretto, comprensibilmente imbarazzato, ad andar via a capo chino, imprecando alla malasorte.
Il blitz era scattato dopo le segnalazioni di alcuni residenti, relative al continuo via vai di uomini che, ascoltati come testimoni, avevano ammesso di aver raggiunto quell'abitazione per fare sesso a pagamento, con tariffe dai 50 ai 150 euro. Attirati da annunci e foto esplicite sul web.
Comparsa dinanzi al gip Pietro Vinetti per l'interrogatorio di garanzia, l'allora 46enne aveva ammesso di sapere che le donne che ospitava si prostituivano – un'attività che lei, aveva sostenuto, non aveva mai svolto in quella casa -, precisando di non aver mai chiesto loro un euro. Mi corrispondevano il fitto della stanza, certo, in più dividevamo le spese dei consumi alimentari: solo questo e null'altro, aveva concluso.