Sono undici le persone di cui il pm Giulio Barbato ha chiesto il rinvio a giudizio in una inchiesta della guardia di finanza sui presunti falsi ricorsi per decreti ingiuntivi nei confronti di Wind e Tim. Tutte dovranno presentarsi il 23 maggio del prossimo anno dinanzi al gup Maria Di Carlo, che dovrà decidere se fissare il processo o dichiarare il non doversi procedere anche nei confronti di cinque avvocati - G. B.di Montesarchio, G. N., di Napoli, M. M, di Cervinara, F. P., di San Martino Valle Caudina e M. D. S., di Airola – e del titolare di un negozio di telefonia – F. P., di Santa Maria a Vico-
. Oltre a loro, l'elenco include D. F, di Airola, C. R., di Bucciano, F. D. B., di Montesarchio, R. C. e C. P. di San Martino Valle Caudina, difesi dagli avvocati Alessio Ruoppo, Pasquale Matera, Ettore Marcarelli, Fulvio Dello Iacovo, Vittorio Fucci Luca Cavuoto, Claudio Barbato, Gennaro Maione, Domenico Forgione e Davide Pascarella.
Le accuse a vario titolo di associazione per delinquere e falso sono contestate in relazione ai ricorsi proposti dinanzi ai giudici di pace di Airola, Montesarchio, Crerignola, Mirabella Eclano, Montoro, Canosa, Cervinara e Pescopagano per decreti ingiuntivi nei confronti di Wind e Tim, “in virtù di procura speciale apparentemente sottoscritta” da decine e decine di consumatori. Tutto ciò avrebbe “indotto in errore l'organo giudicante sulla legittimazione” dei legali e sulla “fondatezza della pretesa” degli utenti “alla consegna da parte delle società convenute del contratto relativo alle utenze telefoniche”.
Una induzione in errore che, a detta del Pm, si sarebbe tradotta nell'emissione dei decreti ingiuntivi, con la quale sarebbe stato “attestato falsamente il diritto della ricorrente alla consegna della documentazione”, con la condanna delle società al pagamento”, al risarcimento.
L'addebito di falso in certificati riguarda la presunta falsa attestazione dell'autenticità della sottoscrizione apparentemente apposta” dagli assistiti “nella procura speciale a margine del ricorso per decreto ingiuntivo nei confronti della compagnie telefoniche; sottoscrizione che sarebbe risultata contraffatta”. Per le due compagnie telefoniche gli avvocati Grazia Volo e Ivan Filippelli.