Condannato per bancarotta da 10 milioni evocata in inchiesta sui commercialisti

Benevento. La sentenza per Alberto Mario Beretta, della 'Officine meccaniche Carlo Beretta'

condannato per bancarotta da 10 milioni evocata in inchiesta sui commercialisti
Benevento.  

Il pm Marilia Capitanio aveva chiesto 3 anni e 6 mesi, l'avvocato Giuseppe Schiuma (sostituito dal collega Fabio Russo), per la curatela fallimentare, la dichiarazione di responsabilità dell''imputato, una provvisionale di 100mila euro ed un risarcimento dei danni per un importo di 500mila euro.

Del tutto opposte le conclusioni dell'avvocato Angelo Leone, che aveva sollecitato l'assoluzione del suo assistito, perchè il fatto non sussiste, al termine di un'arringa nella quale non aveva risparmiato forti critiche alla consulenza della Procura. Poco dopo mezzogiorno la sentenza del Tribunale (presidente Pezza, a latere Murgo e Perrotta) che ha condannato a 3 anni e 4 mesi per tre capi di accusa, assolvendolo invece, perchè il fatto non sussiste, da altri cinque, Alberto Mario Beretta (avvocato Angelo Leone), 63 anni, della provincia di Milano, chiamato in causa come presidente del Consiglio di amministrazione, dal 12 maggio 2005 al 31 dicembre 2010, della 'Officine meccaniche Carlo Beretta', una società dichiarata fallita nel settembre 2013, la cui sede era stata trasferita a Limatola: un dato che spiega la competenza della Procura sannita.

Nel mirino degli inquirenti una bancarotta da 9 milioni e mezzo di euro, al centro di una indagine della guardia di finanza che avrebbe ricostruito le presunte condotte attraverso le quali Beretta avrebbe causato- “con dolo e per effetto di operazioni dolose”, il fallimento della società, gestendo l'azienda con “modalità tali da provocarne il progressivo dissesto”, cagionando “un danno patrimoniale di rilevante gravità”. Beretta, interdetto dai pubblici uffici per 5 anni, e che per la durata della pena non potrà esercitare l'attività d'impresa, è stato riconosciuto responsabile della distrazione di somme in favore di una società controllante, Casa Finanziaria srl, e di una società slovacca, 'Bersko sro', a lui riconducibile.

Per la curatela fallimentare i dottori Luigi Mazzone e Stefano Bardari, il professore Ruggero Stincardini.

E' la conclusione di primo grado di una vicenda che viene richiamata nell'inchiesta a carico di commercialisti e imprenditori (33 persone) sulle procedure di concordato e fallimento, con gli atti di recente nuovamente trasmessi dal Gup alla Procura perchè definisca le imputazioni.