Usura a Benevento: una condanna, cinque assoluzioni e una prescrizione

Questa mattina la sentenza del Tribunale

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Benevento.  

Una condanna, cinque assoluzioni ed una prescrizione. E' la sentenza del Tribunale (presidente Pezza, a latere Murgo e Perrotta) al termine del processo a carico delle sette persone di Benevento tirate in ballo a vario titolo da una inchiesta antiusura relativa a fatti che si sarebbero verificati tra il 2006 ed il 2008.

La condanna a 5 anni e ad una multa di 10mila euro è stata stabilita per Antonio Nizza (avvocato Vincenzo Regardi), 53 anni, riconosciuto responsabile di usura ai danni di quattro parti offese. Per lo stesso Nizza è stata invece dichiarata l'intervenuta prescrizione dello stesso reato, dopo aver escluso le aggravanti, ai danni di altre presunte vittime, e di quello di esercizio abusivo dell'attività di finanziamento.

Assolti, perchè il fatto non sussiste o non costituisce reato, Pasquale Saccone (avvocato Angelo Leone), 55 anni, Dionisio Francesca (avvocato Antonio Leone), 66 anni, Tancredi Tirelli (avvocato Stefano Travaglione), 62 anni, Rita Rapuano, 61 anni, Ivano Nizza, 49anni – entrambi difesi dall'avvocato Antonio Leone -, mentre la prescrizione è scattata per Laura Giordano (avvocato Federico Paolucci), 53 anni.

Il pm Maria Colucci aveva chiesto la condanna a 4 anni per Antonio Nizza, l'assoluzione degli altri e la prescrizione per Giordano.

L'addebito di usura era stato prospettato a carico di Antonio Nizza per gli interessi, ritenuti usurari ,sulle somme prestate ai tre gestori di due bar, ad un imprenditore e un pensionato. Nel capitolo riguardante i due titolari di un bar erano stati coinvolti anche, per la stessa imputazione, Saccone e Francesca.

Tirelli, Nizza e Rapuano erano indicati come intermediari ed accusati di riciclaggio: il primo avrebbero trasferito denaro, consentendo a Saccone di utilizzare il suo conto corrente, mentre Nizza e Rapuano avrebbero negoziato titoli, “al fine di riciclare il denaro derivante” dalla presunta usura di Antonio Nizza. Per Giordano, infine, il favoreggiamento, perchè con le dichiarazioni rese nel luglio del 20112 avrebbe ostacolato l'attività investigativa.