Acque depuratore del Rummo nella fogna comunale: prescrizioni e una condanna

Benevento. La sentenza per cinque imputati

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Benevento.  

La dichiarazione di intervenuta prescrizione di due capi di accusa contestati a cinque imputati, la condanna di uno di loro per un altro addebito. E' la sentenza del giudice Graziamaria Monaco, in linea con le richieste del Pm tranne che per la quantificazione della pena, al termine del processo a carico delle persone tirate in ballo da una indagine dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Napoli sulla gestione dell'impianto di depurazione dell'Azienda ospedaliera Rummo.

La prescrizione è scattata per Filippo Serino, all'epoca dirigente dell'area tecnico-manutentiva del Rummo, Nadia Manganiello e Michele Tiso, di Pietradefusi, rispettivamente amministratore unico e direttore tecnico della Comitec srl, Giovanni Carbone, di Apice, legale rappresentante della Sica srl, Nicolino Carbone, di Apice, addetto responsabile degli impianti di depurazione per la Sica srl, difesi dagli avvocati Roberto Prozzo, Luigi Giuliano e Luca Cavuoto.

I fatti risalivano al 26 settembre del 2016, nel mirino degli inquirenti lo sversamento, senza autorizzazione, delle acque reflueprovenienti dal depuratore dell'ospedale nell'impianto fognario comunale.

La condanna a 4 mesi, pena sospesa, è stata stabilita per Nicolino Carbone, che il 17 ottobre, secondo l'accusa, con operazioni pulizia non autorizzate della vasca di disinfezione e dell'ultimo settore di convogliamento dei rifiuti e con il tentato sversamento di un prodotto chimico, avrebbe alterato lo stato dei luoghi, impedendo e intralciando il controllo ambientale, con la compromissione dei risultati del previsto campionamento, per la ricerca di sostanze contaminanti, delle acque reflue del depuratore, sequestrato a distanza di un mese ma comunque rimasto in funzione per permettere le normali attività.