Due anni ed otto mesi. E' la pena, patteggiata, stabilita dal giudice Loredana Camerlengo per Raffaela Di Chiano (avvocato Antonio Leone), 37 anni, della provincia di Maceratale, che il 3 maggio dello scorso anno era stato arrestata a Montesarchio, al pari di un'altra persona – un 56enne della provincia di Frosinone che ha scelto il rito abbreviato --, dai carabinieri della locale Compagnia.
Erano a bordo di un'Alfa Romeo nel cui vano posteriore era stato rinvenuto un involucro di cellophane, avvolto in una maglia e sistemato in una scatola di cartone, con poco più di un chilo di cocaina. Roba dalla quale sarebbe stato possibile, secondo gli inquirenti, ottenere 1100 dosi singole medie. Altre 5 sarebbero invece arrivate da oltre 1 grammo di crack che la donna custodiva.
Entrambi erano finiti nel carcere di contrada Capodimonte, poi Di Chiano aveva ottenuto i domiciliari. L'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti era stata contestata con l'aggravante dell'ingente quantità che il Riesame aveva però escluso dopo aver accolto le argomentazione della difesa, che aveva fatto notare come la droga non fosse stata sottoposta agli accertamenti dell'Arpac che avrebbero indicato la percentuale di principio attivo. Questa mattina l'udienza, seguita dal ritorno in libertà della 37enne.