Una storia torbida: lui 12 anni, la madre ed il compagno "senza freni inibitori"

Benevento. Violenza sessuale e corruzione di minore, impugnati gli arresti del 43enne e della 44enne

una storia torbida lui 12 anni la madre ed il compagno senza freni inibitori
Benevento.  

E' la storia che ha dominato le cronache nell'ultima settimana. Non poteva essere diversamente alla luce di quanto ritengono di aver ricostruito gli inquirenti. Un 12enne, sua madre ed il compagno della donna che, avendo il minore chiesto come si facesse sesso, glielo avrebbe fatto vedere. Toccando e baciando lei e poi invitando il ragazzo a spogliarla: lui le avrebbe succhiato il seno ed avrebbe assistito alla consumazione di un rapporto.

Una storia a dir poco torbida, costata gli arresti domiciliari ad un 43enne e ad una 44enne che abitano in due diversi centri della Valle telesina, colpiti da una ordinanza di custodia cautelare che le difese -gli avvocati Maria Carmine Maturo ed Ettore Marcarelli, Filomena e Luigi Marino hanno già impugnato dinanzi al Riesame. Convinti come sono che la rappresentazione della vicenda sia frutto della fantasia della parte offesa.

Di diverso avviso il gip Pietro Vinetti, che, supportato dalla consulenza di una neuropsichiatra infantile, definisce il suo racconto “intrinsecamente coerente, al netto di qualche discrepanza che, tuttavia, non altera la ricostruzione dei fatti, che rimane sostanzialmente univoca rispetto all'episodio di violenza e alle successive esperienze che il minore è stato, costretto o meno a subire”.

Il Gip rimarca che “seppure il minore abbia riferito che a spogliare la madre sarebbe stato il compagno, mentre al padre aveva riferito che era stato lui, il racconto è sostanzialmente coerente con quello” descritto alla polizia dal padre per quello che gli aveva detto il figlio. Il racconto – prosegue il giudice – “è poi riscontrato ulteriormente dalla trascrizione del colloquio registrato dal papà alla presenza di una psicologa e della ex moglie, nel corso del quale lei, pur minimizzandolo, ammette l'episodio di violenza”.

Il dottore Vinetti sottolinea "l'assenza di freni inibitori in capo agli indagati: la condotta serbata, l'atteggiamento disinibito, anche dal punto di vista morale, appaiono tutti elementi significativi di una potenziale predisposizione alla reiterazione di condotte analoghe”.