Ridotte in appello le condanne per due delle quattro persone di Benevento arrestate nell'aprile del 2021 dai carabinieri per tentata estorsione ai danni del titolare di una impresa che alla contrada San Vitale stava eseguendo lavori per la pubblica illuminazione appaltati dal Comune per un importo di circa 180mila euro.
In particolare, queste le pene (tra parentesi quella decisa in primo grado nell'aprile del 2022): 3 anni e 2 mesi (4 anni) a Dionisio Francesca, 66 anni, e 2 anni e 6 mesi (2 anni e 8 mesi) a Pompeo Anzovino, 30 anni, difesi dall'avvocato Antonio Leone.
Secondo gli inquirenti, il 29 marzo del 2021 un ingegnere presente nel cantiere sarebbe stato minacciato. “Sappiamo che voi non siete del posto, non sapendo a chi rivolgervi siamo venuti noi. Se volete lavorare in tutta tranquillità dovete darci 20mila euro. Per domani preparatene già 10mila”, si sarebbe sentito dire il professionista, che avrebbe provato a temporeggiare, spiegando che prima del 30 marzo non avrebbe incontrato i titolari della ditta.
“E allora preparate 10mila euro per l 1 aprile, passeremo a prenderli per le ore 16 qui in cantiere”, la replica. Il tecnico si era rivolto ai militari,, che il giorno concordato si erano travestiti da operai e dipendenti ed avevano bloccato i quattro. Dionisio Francesca era alla guida di un'Audi A3, gli altri tre avrebbero insistito per parlare con l'ingegnere, chiedendo se avesse consegnato “l'imbasciata”. Poi avrebbero chiesto di parlare telefonicamente con il proprietario dell'impresa, al quale avevano ribadito l'appuntamento. Al quale si erano presentati senza immaginare che ad attenderli ci fossero, appunto, i carabinieri.
Oltre a Franesca ed Anzovino erano stati fermati Luigi Francesca, 34 anni, e Alberto Anzovino, 26 anni, assistiti dallo stesso avvocato Leone, che a febbraio saranno giudicati con rito abbreviato.