Detenuto si impicca con asciugamano, archiviata l'indagine su uno psichiatra Asl

Benevento. Il dramma del settembre del 2021 nella casa circondariale di contrada Capodimonte

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Benevento.  

Archiviata dal gip Loredana Camerlengo, in linea con la richiesta del pm Maria Colucci, l'indagine a carico di uno psichiatra dell'Asl nei confronti del quale erano state prospettate le ipotesi di reato di omissione in atti di ufficio    e morte come conseguenza di altro delitto in relazione al suicidio di un detenuto nel carcere di Benevento.

Difeso dall'avvocato Viviana Olivieri, il professionista era stato chiamato in causa dall'inchiesta sul dramma che si era consumato il 27 settembre del 2021 nella casa circondariale di contrada Capodimonte, dove un 27enne napoletano l'aveva fatta finita impiccandosi con un asciugamano. Il giovane, affetto da problematiche psichiche, era stato trasferito da due giorni da Palermo a Benevento perchè doveva essere collocato in una struttura per minorati psichici o con Atsm (Articolazione di tutela per la salute mentale).

Era stato sistemato in una camera di isolamento Covid, come previsto dalle norme, di cui aveva danneggiato l'arredamento. Aveva rifiutato la terapia farmacologica alla quale si era successivamente sottoposto, per questo era stata chiesta una visita dello psichiatra. Poi il tragico gesto contro il quale ogni soccorso si era rivelato inutile.

Il medico legale Umberto De Gennaro aveva proceduto all'autopsia, supportato dallo psichiatra Alfonso Tramontano, che nelle sue conclusioni ha evidenziato, oltre “all'assenza di un nesso causale tra la mancata consulenza e la morte”, che non vi sono elementi sufficienti a stabilire se all'indagato, che peraltro quel giorno sostituiva una collega, “sia stata effettivamente comunicata e soprattutto motivata la richiesta di un un intervento tempestivo”, e che “non vi sono sono elementi a sostegno dell'ipotesi che lo psichiatra, ove debitamente informato della consistenza del caso, abbia deciso di non effettuare la consulenza”.

Interrogato nel luglio del 2022, il medico aveva spiegato che il 27 settembre non aveva ricevuto alcuna comunicazione scritta da parte dell'infermiera del carcere per una visita psichiatrica d'urgenza. Da qui la richiesta di archiviazione avanzata dal Pm ed accolta dal Gip perchè “gli elementi acquisiti non sono idonei a sostenere l'accusa in giudizio, né emergono elementi per sviluppare proficuamente altre indagini”.