"Arrevutate tutte cose, me stanno accirenn...", chiesto processo per 15 persone

L'inchiesta sui fatti accaduti in carcere nel giugno del 2018

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Benevento.  

Avrebbe istigato gli altri detenuti a ribellarsi, simulando un'aggressione. “Arrevutate tutte cose, me stanno accirenn, aiut, aiut”, avrebbe urlato Daniele De Vincentis, 39 anni, di Napoli, una delle quindici persone di cui il sostituto procuratore Licia Fabrizi ha chiesto il rinvio a giudizio nell'inchiesta sui fatti che si erano verificati il 13 giugno del 2018 all'interno del carcere di Ariano Irpino.

Questa mattina era in programma l'udienza preliminare dinanzi al gup Gelsomina Palmieri, che ha stralciato la posizione (sarà vagliata il 24 aprile) di De Vincentis per un problema di notifica, mentre ha rinviato al 27 febbraio l'appuntamento in aula con Umberto De Luca Bossa, 29 anni, Angelo Ramaglia, 51 anni, Salvatore Gargiulo, 43 anni, Francesco Zazzaro, 51 anni, Giovanni Russo, 30 anni, Nunzio Lo Schiavo, 29 anni, Pasquale Morino, 36 anni, Pasquale Ariosto, 39 anni, Emanuele Marinelli, 31 anni, Salvatore Cipolletta, 46 anni, Gianluca Corrado, 41 anni, Francesco Ciotola, 43 anni, Francesco Mangiacapra, 32 anni, tutti di Napoli, e Stefano Coronella, 35 anni, della provincia di Caserta,

De Vicentis è accusato di istigazione a delinquere e, in concorso con gli altri, di danneggiamento, sequestro di persona, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio.

Secondo gli inquirenti, quel giorno di più di quattro anni fa, De Vincentis, contrariato perchè una sua richiesta non era stata soddisfatta, avrebbe fatto credere agli altri ospiti della struttura arianese di essere stato malmenato dalla polizia penitenziaria. In particolare, dalla sala d'attesa dove era stato condotto dopo una rimostranza con fornellino e bombola a gas, li avrebbe 'invitati' a reagire, gridando, come detto, che lo stavano picchiando. Gli altri detenuti avrebbero sfondato il cancello di sbarramento del reparto, all'altezza del quale si erano accalcati, e, poi, usando un carrello d'acciaio, anche un secondo cancello, costringendo un assistente capo a chiudersi in un box di sicurezza, dove era rimasto per circa due ore.

Tre gli agenti che avevano fatto ricorso alle cure dei medici, che li avevano giudicati guaribli al massimo in 10 giorni. Sono assistiti dall'avvocato Alba Fattorello, chiederanno di costituirsi parti civili al pari del sindacato Sappe.

Sono impegnati nella difesa, tra gli altri, gli avvocati Antonio Del Vecchio, Michele Cristiani, Ettore Marcarelli, Flora Nurcato, Emanuele Gallo, Loredana De Risi, Marco Schiavone, Mauro Zollo, Michele Caiafa, Giuseppe Inguaggiato, Tony Ceccarelli.