Fucile a canne mozze sotto una panchina: lui condannato, la moglie assolta

L'uomo l'aveva fatto ritrovare alla Squadra mobile

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Benevento.  

Lui è stato condannato con rito abbreviato, lei assolta, peraltro dopo aver reso alcune dichiarazioni in aula con le quali aveva smentito ciò che aveva sostenuto il marito. In particolare, la condanna a 2 anni è stata decisa dal gup Pietro Vinetti per un 41enne di Benevento, difeso dall'avvocato Vincenza Falco, mentre l'assoluzione è scattata per una 35enne, assistita dall'avvocato Luca Russo. Una sentenza che ha accolto le conclusioni del pm Flavia Felaco, anche se per la donna aveva proposto un'assoluzione con la vecchia formula dell'insufficienza della prova.

I fatti risalgono alla fine del 2018, quando l'uomo aveva raccontato alla Mobile un episodio che aveva consentito alla Mobile il ritrovamento di un fucile a canne mozze clandestino. In qiuella occasione aveva affermato averlo ricevuto nel luglio dell'anno precedente dalla convivente, che gli avrebbe riferito di averlo notato in strada e prelevato nei pressi di una campana per la raccolta del vetro. Dichiarazioni che successivamente aveva ritrattato, che non gli avevano però evitato una richiesta di rinvio a giudizio avanzata sia nei suoi confronti, sia della coniuge.

Per loro l'accusa di aver detenuto e portato illegalmente in luogo pubblico un fucile calibro 12 a canne mozze, privo di marca e numero di serie, che era stato riportato alla luce in via De Filippo. Era stato sistemato in una busta di plastica nera, al pari di un po' di munizioni, alcune esplose, nascosta sotto una panchina dei giardini pubblici.