L'udienza preliminare era in programma questa mattina dinanzi al gup Loredana Camerlengo, ma è slittata al 22 giugno del prossimo anno. Riguarda tre delle otto persone che il 12 giugno del 2020 erano state colpite da una ordinanza firmata nell'inchiesta del sostituto Francesco Sansobrino e della guardia di finanza sui concorsi per le forze dell'ordine.
Si tratta di Eduardo Zolli (avvocato Sergio Rando), 67 anni, di Apollosa, indicato come intermediario, per il quale era stato stabilito all'epoca l'obbligo di dimora, Alessandro Filippo Lupo (avvocato Gabriele Vescio), 57 anni, di Treviso e Gianluca Galliano (avvocato Stefano Travaglione), 46 anni, nato a Benevento, residente ad Ardea, ai quali era stata applicata la sospensione per 12 mesi dall'esercizio delle funzioni, rispettivamente, di vigile del fuoco ed agente di polizia.
Misure successivamente revocate, e questo spiega perchè nei loro confronti non era stata avanzata la richiesta di giudizio immediato come per gli altri cinque, già a processo dinanzi al Tribunale con le accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere e corruzione. Il 9 novembre un nuovo appuntamento in aula, riservato alle domande che i difensori rivolgeranno al capitano della guardia di finanza Carlo Iannuzzo.
Supportata da intercettazioni ambientali e telefoniche, operate anche con l'uso del trojan installato in uno smartphone, l'indagine ha messo nel mirino, come più volte ricordato, un presunto giro di denaro per le selezioni di accesso – anche quelle ancora non pubblicate – a vigili del fuoco, finanza, polizia e carabinieri.
Attenzione puntata anche, grazie alle dichiarazioni rese da uno degli imputati già a giudizio, sulle pen drive con i quiz per i concorsi che sarebbero state consegnate ad oltre 100 candidati o loro familiari – nei loro confronti si procede separatamente - dal settembre 2019 al marzo 2020 in cambio, da ciascuna di loro, di 2mila euro.
Dall'inchiesta è gemmato un ulteriore troncone sfociato in un decreto di sequestro probatorio di telefonini a carico di sei indagati chiamati in in causa, a vario titolo, per le ipotesi di associazione per delinquere, riciclaggio e attività finanziaria abusiva, ravvisate in somme di denaro che sarebbero state trasferite all'estero.