Quel giorno – era il 3 aprile del 2013 -, dopo aver fatto visita alla sua ditta di confezione di abbigliamento nellq zona Pip di Fragneto Monforte, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Napoli avevano proceduto ad un ingente sequestro di capi ritenuti contraffatti.
Una situazione costata un processo a Rosa Romano, 60 anni, di Fragneto Monforte, che oggi il giudice Lignelli ha assolto, perchè il fatto non sussiste, dall'accusa di ricettazione, dichiarando invece l'intervenuta prescrizione di quella di contraffazione.
Difesa dall'avvocato Fabio Russo, la donna era stata chiamata in causa da un'attività investigativa che aveva fatto tappa nella sua azienda, dove erano stati rinvenuti migliaia tra jeans, pantaloni, accessori e buste di vari marchi.
Di fronte alle domande delle fiamme gialle sulla provenienza della merce, lei aveva spiegato che era stata da poco scaricata in conto lavorazione da un furgone condotto da una persona di Napoli, e che il suo compito non era quello di confezionarla, ma solo di stirarla, apporvi i cartelli e imbustarla.
Oggi la conclusione del processo e l'assoluzione dell'imputata.